Collaboriamo. È l’ invito di Giovanni Lonfernini alla maggioranza sull’accordo in materia finanziaria che non può rimanere nelle mani di pochi eletti. Il Consiglio non è un ente inutile. Mano tesa anche sulla crisi economica. “Di provvedimenti concreti neanche l’ombra. Apriamo un tavolo bipartisan”. Anche se dice che “finora, a questa disponibilità, tolta la condivisione sulle linee di politica del lavoro del Segretario Marcucci, la maggioranza ha risposto facendo spallucce”.
“La politica – per i Ddc – è entrata nel ventunesimo secolo col passo lento di una diligenza a cavallo. Il problema del ricambio è ancora irrisolto. Per la maggioranza, in primis. Non si è creata una classe dirigente. Nei settori chiave il Governo ha fatto solo slogan”. “Abbiamo visto premiare - con delibere ed incarichi - i fratelli ed i parenti, leggi finalizzate alla svendita dei terreni dello Stato nonostante referendum. L’avvio di quell’opera di epurazione che sa tanto di vendetta politica. Abbiamo visto nominare dirigenti pubblici con il metodo della chiamata” atti che poco sanno di rottura con il passato. “I passi politici sono verso la strada di una costituente di centro molto più ampia e importante di noi”.
Conclude sulla fragilità del quadro politico messa in luce dalle divergenze nel Patto per San Marino sulla Presidenza di Banca Centrale e sulla vicenda giustizia. Ribadisce la piena affermazione al diritto alla vita e alla tutela dell’individuo, e l’opposizione alle derive eutanasistiche. E lo dice a tutti, alleati compresi. Per chiudere con i punti chiave del futuro DdC: autorità, merito, dovere, qualità e difesa della vita.
Giovanna Bartolucci
“La politica – per i Ddc – è entrata nel ventunesimo secolo col passo lento di una diligenza a cavallo. Il problema del ricambio è ancora irrisolto. Per la maggioranza, in primis. Non si è creata una classe dirigente. Nei settori chiave il Governo ha fatto solo slogan”. “Abbiamo visto premiare - con delibere ed incarichi - i fratelli ed i parenti, leggi finalizzate alla svendita dei terreni dello Stato nonostante referendum. L’avvio di quell’opera di epurazione che sa tanto di vendetta politica. Abbiamo visto nominare dirigenti pubblici con il metodo della chiamata” atti che poco sanno di rottura con il passato. “I passi politici sono verso la strada di una costituente di centro molto più ampia e importante di noi”.
Conclude sulla fragilità del quadro politico messa in luce dalle divergenze nel Patto per San Marino sulla Presidenza di Banca Centrale e sulla vicenda giustizia. Ribadisce la piena affermazione al diritto alla vita e alla tutela dell’individuo, e l’opposizione alle derive eutanasistiche. E lo dice a tutti, alleati compresi. Per chiudere con i punti chiave del futuro DdC: autorità, merito, dovere, qualità e difesa della vita.
Giovanna Bartolucci
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