Un momento di incontro e confronto per i piccoli Stati d’Europa, così simili eppure così diversi tra loro. Dopo la prima conferenza di quasi due anni fa, a Monaco, gli Stati di Andorra, Cipro, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro e San Marino si ritroveranno al Kursaal da giovedì a sabato per tentare di individuare una posizione comune su temi di scottante attualità. Il 30 novembre i Capi delegazione saranno ricevuti in udienza dai Reggenti, ma i lavori entreranno nel vivo venerdì, suddivisi in quattro sezioni. La prima sul ruolo dei piccoli Stati in relazione al processo di integrazione europea, svolto per San Marino da Fernando Bindi, il secondo sulla specificità del modello economico dei piccoli Stati, svolto da Loris Francini, il terzo sul rapporto con gli organismi internazionali, e relazionerà Enzo Colombini, l’ultimo sulle modalità di ingresso e permanenza delle persone nei piccoli Stati d’Europa, svolto da Rosa Zafferani. Gli argomenti sono dunque di stretta attualità, che potrebbero anche avere ripercussioni negli ordinamenti degli Stati: nello stesso programma di governo sammarinese, non a caso, vengono trattati temi quali residenze e soggiorni, e il modello economico da scegliere per lo sviluppo del Paese. Rosa Zafferani, ad esempio, ha spiegato che ognuno dei piccoli Stati partecipanti è stato interpellato con appositi quesiti, e i dati emersi sono estremamente diversi tra loro. Così come, ha sottolineato Loris Francini, tornerà il tema del segreto bancario, già emerso nella prima conferenza, e che porta a due fenomeni contrapposti: da un lato l’esigenza di salvaguardare le proprie specificità, dall’altro la necessità di aprirsi alle nuove regole internazionali.
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