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Giro di vite sul lavoro nero

7 apr 2009
Il Governo ha lanciato l’allarme contro il lavoro nero. Le cifre delle ispezioni parlano chiaro, il fenomeno è tutt’altro che in diminuzione. Nel 2005 i controlli erano stati 309, nel 2006 erano già saliti a 1.270, per arrivare a 3.223 nel 2007. Nel 2008 altro aumento, 4.676 ispezioni. E in questo inizio 2009 le cifre non sono rassicuranti: già 1.661 controlli effettuati, “perché gli ispettori si sono fatti in quattro”, ha sottolineato il Segretario di Stato al Lavoro Gian Marco Marcucci, per un totale di 61 sanzioni già elevate, in soli tre mesi. Nel 2007 ne erano state elevate più di 200, mentre nel 2008 non avevano toccato questa quota, a fronte però di un numero maggiore di ispezioni.
Intanto il Governo cercherà deterrenti efficaci, come ad esempio l’inasprimento delle sanzioni, perché a quanto pare certi imprenditori preferiscono pagare: oggi 400 euro più 40 per ogni dipendente trovato a lavorare in nero, ogni giorno. Inoltre gli ispettori, attualmente 8, verranno aumentati di altre tre unità, in modo da spalmare le ispezioni sette giorni su sette e 24 ore su 24, anziché compierle solo in orario d’ufficio. Contrariamente a quanto si può pensare, non sono solo i cantieri edili ad ospitare lavoratori senza alcun permesso, ma le irregolarità si riscontrano anche nei settori dei servizi, dell’artigianato, del commercio. Inoltre c’è anche chi, pur essendo in cassa integrazione o mobilità, ha un’altra attività lavorativa, illegale anche questa. “Non vogliamo mettere in crisi le aziende – ha voluto puntualizzare il Segretario Marcucci – ma anzi tutelare quelle sane, che lavorano nel rispetto delle regole”.

Francesca Biliotti

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