“E' un semplice rendiconto di entrate e uscite – dicono i consiglieri Lonfernini e Mularoni – non una manovra economica vera e propria come impone l’ attuale momento”. I DdC danno un giudizio lapidario e stilano un documento che evidenzia le lacune della finanziaria: senza sviluppo economico, risanamento finanziario ed equità sociale. Soprattutto senza strategie per attrarre nuovi investitori. Con una scelta politica del rinvio, ricordano i due esponenti, che in tempi meno recenti ha portato a buchi di bilancio. Il documento presenta riduzioni di spesa aleatorie e previsioni di entrate ottimistiche. “Come si può ridurre la spesa del 15% senza toccare la PA?” si chiedono.
Per contro i DdC fissano i punti su cui intendono impegnare il Governo: dall’equilibrio dei conti pubblici, alla riduzione del rischio di conflittualità sociale; dalla sostenibilità del sistema previdenziale, alla Consulta per l’Europa. Al di la dei conti, l’opposizione chiede un fondo destinato a creare una nuova classe dirigente, così come interventi a sostegno delle famiglie e degli anziani. Tra le proposte una razionalizzazione del credito agevolato alle imprese, un provvedimento per lo sviluppo del turismo e commercio. Per inciso i DdC si dicono favorevoli al superamento del 51% sulla proprietà per qualificati progetti commerciali. Si alle privatizzazioni, ma non in settori primari come scuola e sanità. Posizioni decise sul Parco Scientifico e Tecnologico, che resta al momento una dichiarazione di principio.
Giovanna Bartolucci
Per contro i DdC fissano i punti su cui intendono impegnare il Governo: dall’equilibrio dei conti pubblici, alla riduzione del rischio di conflittualità sociale; dalla sostenibilità del sistema previdenziale, alla Consulta per l’Europa. Al di la dei conti, l’opposizione chiede un fondo destinato a creare una nuova classe dirigente, così come interventi a sostegno delle famiglie e degli anziani. Tra le proposte una razionalizzazione del credito agevolato alle imprese, un provvedimento per lo sviluppo del turismo e commercio. Per inciso i DdC si dicono favorevoli al superamento del 51% sulla proprietà per qualificati progetti commerciali. Si alle privatizzazioni, ma non in settori primari come scuola e sanità. Posizioni decise sul Parco Scientifico e Tecnologico, che resta al momento una dichiarazione di principio.
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