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Giuramento di Eva Guidi: è lei il nuovo Segretario alle Finanze

24 ott 2018
Il giuramento di Eva Guidi
Il giuramento di Eva Guidi
Con 32 voti favorevoli e 20 contrari Eva Guidi è il nuovo segretario alle Finanze. È stato un lungo dibattito, caratterizzato da toni accesi e reciproche accuse. “Procurati un'armatura per proteggerti dalla lapidazione verbale” le consiglia Zanotti, a dimostrazione dell'alto livello di scontro. “Non serve una corazza se si è liberi”– commentano Pasquale Valentini e Giancarlo Capicchioni.

A Celli arrivano i ringraziamenti della maggioranza per il suo “atto di responsabilità”. L'opposizione invece lo attacca, giudicando inaccettabili le sue parole contro la magistratura e presenta un ordine del giorno che censura il Segretario alla Giustizia per non aver preso le distanze pubblicamente. Per Francesco Mussoni il governo è finito, ragionevolezza vorrebbe le elezioni anticipate o quantomeno un rimpasto. Per Matteo Ciacci una riflessione va fatta, ma si aspetta che le dimissioni mettano fine alla guerra. “Avete personalizzato lo scontro e adesso l'alibi è venuto meno. La vostra strategia è molto chiara: portaci allo scontro per non farci fare le cose”. In maggioranza – dice Iro Belluzzi - ci sono colombe e falchi. I falchi arrivano da Repubblica Futura mentre per Alessandro Mancini, Celli è la vittima sacrificale. In Alleanza Popolare – dice - c'è chi dà le carte e sta prendendo tempo per essere presente anche nella prossima legislatura. Ad Eva Guidi la maggioranza riconosce capacità di ascolto e dialogo ma Dalibor Riccardi e Marco Nicolini ritengono inopportuno che lavori in Banca Centrale. La presenza in Congresso di tre dipendenti di Via del Voltone – avvertono - rischia di compromettere la ristrutturazione dell'Istituto”.

Tornano anche le ordinanze e c'è chi fa un parallelismo con il Conto Mazzini. “In quel caso il tribunale arrivò molto dopo la politica – dice Roberto Giorgetti. “Sono distanti anni luce – ribadisce Nicola Renzi - in capo a politici non c'è oggi neanche una riga di addebito”. Interviene anche Eva Guidi, che prima del giuramento invita ad avere fiducia nelle istituzioni e nel rispetto delle sue autonomie, “la soluzione non è tornare al controllo della politica sugli organismi di vigilanza. Il rispetto dei ruoli è irrinunciabile”. Giuseppe Morganti dice basta alle divisioni. “Sembriamo marinai in lotta fra loro al posto di governare la barca nel mare in tempesta. Se vogliamo salvare il paese dobbiamo abbandonare interessi di parte e lavorare sui grandi temi”. Per la minoranza è un appello tardivo. E con un ordine del giorno chiede le dimissioni dei segretari di Stato dal CCR. Non passa con 20 sì e 30 no. Respinto anche la richiesta di censura a Renzi. 19 i voti favorevoli, 31 contrari e un astenuto. C'è unanimità, invece, alla richiesta dell'opposizione di consegnare ai capigruppo la relazione sui crediti Delta della KPMG.

MF

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