“La Repubblica – ha ribadito Nicola Renzi intervenendo in plenaria – è giusto che su queste tematiche esprima la propria visione”. E questo anche alla luce del valore, che il Paese, riconosce al multilateralismo. “La mia presenza qui – ha detto il Segretario di Stato agli Esteri –, è la conferma del nostro costante impegno al dialogo”. E poi un richiamo alla complessità del fenomeno migratorio. “Non c'è patto che possa risolverlo” – ha affermato -; “oggi fissiamo con speranza una pietra miliare; ma la strada da percorrere non finisce”. Ricordato, nell'intervento di Renzi, l'impegno del Titano nell'affrontare la crisi, in particolare con l'adesione ai corridoi umanitari della Comunità di Sant'Egidio; e non è mancato un riferimento alla storia di San Marino, “che è fondata sul fenomeno migratorio; una storia di immigrazione ed emigrazione”. 164 Stati, oggi, hanno aderito per acclamazione al Patto Globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare. “Non si tratta di impegni vincolanti – ha ricordato il Segretario di Stato agli Esteri -; ma è la volontà di tutti i Paesi, riuniti a questo tavolo dall'ONU, di tentare di trovare soluzioni in comune”. Concetto – ha aggiunto -, ben espresso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, che nel suo intervento ha assicurato come non si intenda cancellare la sovranità nazionale; e che anzi venga ribadita con forza, nella volontà di trovare soluzioni che possono essere efficaci solo se condivise. Ma tutto ciò non ha impedito defezioni importanti, come quella dell'Italia: che ha deciso di sottoporre il patto all'esame del Parlamento, seguendo l'esempio della Svizzera. Assenti, tra gli altri, anche Stati Uniti, Israele, Australia, Austria, Bulgaria ed i Paesi di Visegrad. Il Global Compact ha inoltre provocato una crisi in Belgio. Il primo partito della coalizione ha ritirato i suoi ministri dal governo, in contrasto con la decisione del premier di recarsi al vertice in Marocco.
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