Una riunione cruciale, quella della direzione del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, voluta dal Segretario per discutere sul rapporto con l’alleato di governo. Menicucci non ha nascosto, nei giorni scorsi, un certo disappunto, e qualche insofferenza criticando a quella che ha definito la “componente comunista” di quel partito. Immediate le razioni dei vertici del PSD, che oltre ad aver ribadito l’unità interna e rigettato la classificazione in componenti, non hanno esitato ad indirizzare, a loro volta, giudizi critici nei confronti della DC. Adesso l’aria è tesa, si ipotizza anche una crisi. I dirigenti democristiani si sono ritrovati nella sala riunioni di Via delle Scalette per verificare la possibilità di portare a termine la legislatura o l’opportunità di chiudere anzitempo l’esperienza del governo straordinario, della larga coalizione voluta per portare a compimento le riforme ritenute irrimandabili. Il leader della DC, nelle ultime settimane, aveva fatto la voce grossa in due circostanze: per l’accordo di cooperazione economica con l’Italia, contestando l’impostazione dell’articolo uno, e sulla legge elettorale, della quale non condivide l’opportunità di adottarla a ridosso della scadenza di legislatura. “Così – ha detto – non si può andare avanti, con certe persone non si può governare'. Una tensione nella quale Fiorenzo Stolfi ha fatto da pompiere, stemperando i toni e riconducendo tutto ad un dialogo politico. I vertici democristiani hanno apprezzato e rinviato al tavolo della direzione quella verifica interna ritenuta necessaria. Da chiarire ci sono, in particolare, gli obiettivi che il PDCS intende focalizzare e valutare su questi la disponibilità degli alleati. Intanto anche il PSD ha convocato i propri responsabili. Questo pomeriggio si riunirà la Segreteria, alla luce anche delle posizioni emerse nella direzione DC. Solo domani, quindi, si potrà avere un quadro meno nebuloso.
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