E’ un’aria piuttosto tesa, quella che si respira tra le file della coalizione di governo, dopo le dichiarazioni del Segretario della DC, Pier Marino Menicucci, che i vertici del PSD hanno dimostrato di non aver gradito. Il leader della Democrazia Cristiana ha assunto posizioni rigide per la seconda volta, in questo ultimo scorcio di legislatura, prima sull’articolo 1 dell’accordo di cooperazione economica, ora sulla legge elettorale. “Così – ha dichiarato – non si può andare avanti” e punta il dito su quella che chiama la “componente comunista” del PSD. Da Atene, dove si trovano per prendere parte all’assemblea dell’Internazionale Socialista, Chiaruzzi e Morganti ribadiscono la compattezza del loro partito e rigettano la suddivisione in componenti. Per il Presidente la DC è isolata nella sua azione politica. Non la pensa così Menicucci, che ricorda invece come sulla recente vicenda dell’accordo con l’Italia il suo partito fosse tutt’altro che isolato. A gettare acqua sul fuoco ci pensa il Capogruppo, Fiorenzo Stolfi, che ricorda come sull’accordo di cooperazione la scelta di sospendere la firma sia stata concordata tra i due partiti della coalizione, e come la legge elettorale sia svincolata dagli accordi per il Governo Straordinario. “Non a caso – afferma Stolfi – la proposta è di una sola forza e non dell’intera maggioranza e i confronti sono stati condotti per iniziativa del PSD. “Non si può pensare – gli fa eco Menicucci – di portare a compimento una legge elettorale a fine legislatura, abbiamo partecipato a tutte le riforme importanti adottate da questo governo, dato il nostro apporto con decisione e convinzione, ma su questo aspetto sia io che il Capogruppo Podeschi, avevamo manifestato con chiarezza la nostra riprovazione. Su queste posizioni dell’ultimo minuto – conclude – non ci stiamo”.
Mercoledì pomeriggio si riunirà la direzione democristiana, per valutare la situazione e decidere il da farsi. Nel frattempo anche in casa dei Socialisti e Democratici si presume si tengano riunioni in merito, anche se i vertici rientreranno dalla Grecia solo domani.
Mercoledì pomeriggio si riunirà la direzione democristiana, per valutare la situazione e decidere il da farsi. Nel frattempo anche in casa dei Socialisti e Democratici si presume si tengano riunioni in merito, anche se i vertici rientreranno dalla Grecia solo domani.
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