Nessun rimpasto – come ipotizzavano alcuni -, né tanto meno una crisi di Governo. Il Segretario alla Sanità è stato chiaro nel sottolineare come i motivi che lo avevano indotto ad annunciare un passo indietro siano stati “assolutamente superati”. Significativa, allora, dopo il varo dell'ultimo decreto anti-Covid, i rumors di forti frizioni, e una due giorni di confronti serrati – che hanno coinvolto anche la Maggioranza -, la presenza di una delegazione composta da Segretari provenienti dai vari partiti e movimenti che sostengono l'Esecutivo. Da Ciavatta nessun dettaglio sui contenuti del confronto – che ha tuttavia definito “franco” -; riserbo anche sulla lettera di dimissioni, presentata “la scorsa settimana”. Ha rimarcato però come problematiche straordinarie – come il Covid – richiedano sempre più coesione; e sia doveroso trovare una linea comune, nonostante possano esservi visioni diverse in una Maggioranza composita. Ieri – ha confermato il Segretario Beccari – il Governo aveva respinto all'unanimità le dimissioni, ribadendo pieno supporto all'operato di Ciavatta; così anche le forze di Maggioranza, che – ha aggiunto il collega all'Industria, Fabio Righi – hanno riconfermato fiducia all'intero Governo. Il dibattito che si è aperto, insomma – ha concordato Pedini Amati -, ha dato nuovo impulso a tutte le Segreterie di Stato. Si è sottolineato infine come questo momento rilanci l'azione dell'Esecutivo, riportando al centro il confronto.