Il Governo sammarinese condivide la prima parte della risposta fornita in Aula a Montecitorio, in cui si prende atto del dialogo e dei passi in avanti compiuti da San Marino, ma esprime forte contrarietà sulle affermazioni di una totale assenza di collaborazione da parte di Banca Centrale. Ricorda la disponibilità, più volte confermata a Banca d’Italia, di firmare un Memorandum di Intesa per combattere ogni forma di abusivismo finanziario. Il Governo sammarinese parla di un presunto veto politico alla firma di tali accordi, e ne vede conferma nelle parole del Sottosegretario all’Economia. Ricorda gli interventi legislativi per la trasparenza in campo bancario e sottolinea invece le carenze proprio italiane, ad esempio sul registro dei fiducianti. “E’ del tutto fuori luogo – afferma il Congresso di Stato – affermare che esista una elusione dei controlli sulle società fiduciarie”. Ma la cosa che più ha fatto inalberare è la dichiarazione che “non vi siano accordi che consentano lo scambio di informazioni in materia fiscale”. A Tremonti San Marino ricorda che proprio per la mancata volontà italiana di firmare il Protocollo di modifica, mancano questi strumenti. “Abbiamo più volte sollecitato la firma”, ricordano le autorità sammarinesi. La nota ufficiale risponde puntualmente ad una serie di affermazioni e sostiene di condividere pienamente i timori per le infiltrazioni malavitose e rivela l’intensificazione di controlli sistematici e il rafforzamento degli strumenti di prevenzione. “Aspettiamo da un anno la firma di un accordo di collaborazione per prevenire e combatte la criminalità organizzata ma non è certo per colpa nostra se non si arriva alla sua sottoscrizione”. All’onorevole Marchioni, firmataria dell’interrogazione, San Marino assicura la volontà di farsi affiancare dall’Italia in un percorso di legalità, di trasparenza e di definitivo allineamento agli standard Ocse.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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