Si sono consegnati al silenzio, governo e maggioranza, per dare a tutti il tempo di riordinare le idee. Non si parla di crisi ma di chiarimento anche se la riunione che ha raccolto Esecutivo e Bene Comune aveva tutta l'aria di una verifica. Di certo una decisione andrà presa prima dell'Ufficio di Presidenza convocato per domattina. Se in ballo ci sono dimissioni, rimpasti o apertura della crisi, i capigruppo di maggioranza dovranno arrivare a quell'appuntamento con una linea precisa. Nessuna dichiarazione ufficiale quindi, ma a quanto pare la condizione posta al Psd per proseguire l'alleanza di governo, dovrebbe concretizzarsi nelle dimissioni di Claudio Felici e Giuseppe Morganti. Insomma, senza le persone chiamate in causa da Mirella Frisoni, l'Esecutivo potrebbe andare avanti ed affrontare gli impegni più urgenti: dalla legge di bilancio al fronte occupazionale. Una ipotesi che però il segretario del Psd Marina Lazzarini avrebbe rigettato in toto. Si raccontano fronti contrapposti all'interno della maggioranza ma anche, se non soprattutto, dentro la Dc, dove i toni sono stati particolarmente alti. Dopo Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni questa mattina, dalla Reggenza, è salita una delegazione del Partito dei Socialisti e dei Democratici. Le questioni poste da due membri di Governo nella giornata di ieri e le dichiarazioni del Capogruppo di Alleanza Popolare che ha sottolineato come spetti alla maggioranza decidere se questo governo deve vivere o morire, indicano la necessità di un chiarimento all’interno della maggioranza che sostiene l’Esecutivo, commentava questa mattina il Psd. I fatti inducono a pensare che stia venendo meno la fiducia all’interno della maggioranza, requisito indispensabile affinché l’attività collegiale del Congresso di Stato possa andare avanti prima di un necessario chiarimento, puntualizza sempre la nota. La delegazione del Psd, preoccupata che il lavoro di risanamento e sviluppo del Paese venga pregiudicato, ha quindi chiesto alla Reggenza di rinviare la convocazione della seduta odierna del Congresso di Stato. Ma l'Esecutivo si è invece riunito anche per definire le proposte da presentare all'Ufficio di Presidenza in vista della prossima convocazione consiliare. Poi il confronto si è spostato al Begni dove i vertici della maggioranza hanno raggiunto i Segretari di Stato. Tocca a Bene Comune adesso decidere le sorti del Governo e, al momento, la strada da percorrere non è ancora tracciata.
Sonia Tura
Sonia Tura
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