La Grecia è un Paese che vive essenzialmente di turismo, godendo delle bellezze naturali che il destino le ha concesso, senza aver investito in questo settore particolari risorse ed energie. La Grecia è un Paese che ha vissuto per molto tempo al di sopra delle proprie possibilità, la cui classe dirigente ha sfruttato l’ingresso nella zona Euro per reperire più facilmente finanziamenti a basso tasso di interesse, facendo debito per mantenere un apparato pubblico spropositato e un sistema corruttivo incredibilmente ramificato.
La Grecia è un Paese che oggi si trova in enormi difficoltà, causate da una gestione politica folle e aggravate da un piano di rientro di questi finanziamenti, concordati con la tristemente famosa Troika, che prevede lacrime e sangue per la sua popolazione.
Questo non vi ricorda proprio nulla? A noi si. La situazione greca ha tantissime similitudini con quella della Repubblica di San Marino, in cui tuttavia la spirale del debito si può considerare ancora in fase embrionale.
L’apertura all’Europa creerà però per San Marino, come è stato per la Grecia, condizioni più favorevoli per accedere a prestiti agevolati, con tassi di interesse particolarmente invitanti. I messaggi del Governo in questo senso sono stati lanciati più e più volte, non da ultimo nel corso dell’ultima finanziaria.
Nostro compito, e quello di tutta la cittadinanza, è quello di non cadere nell’errore compiuto dal popolo greco, che non ha vigilato sulla creazione del debito, lasciandosi cullare da un paradiso fittizio fatto di lavoro per tutti sotto la Pubblica Amministrazione e spesa pubblica senza controllo.
In conseguenza di questo, in Grecia come in altri Paesi del Mediterraneo, le politiche di austerità imposte dalla Troika hanno messo a dura prova la tenuta sociale delle fasce più deboli. La risposta è lo sviluppo di un sempre più forte sentimento antieuropeo, che ha provocato la riaffermazione, quasi ovunque, di partiti neo-nazionalisti quando non di ispirazione direttamente fascista, che chiedono l’uscita dall’Euro e il ritorno all’autarchia.
In Grecia, un partito di sinistra come Syriza è invece riuscito a catalizzare questo malcontento su posizioni non anti-Euro, seppur di critica verso un’Europa più attenta a far tornare i conti che a tutelare le sue popolazioni.
Civico10 crede che Alexis Tsipras abbia ora una grandissima responsabilità, quella di rispettare un programma decisamente ambizioso, fatto di ristrutturazione del debito pubblico, rinegoziazione del Patto con la Troika, tutela delle fasce più deboli e lotta alla corruzione interna. E dovrà fare tutto questo tenendo in piedi l’alleanza con un Partito di area opposta, ma soprattutto con gli occhi addosso non solo di Bruxelles, ma di tutti quei cittadini Europei che vedono con scetticismo la rigidità di un Unione Europea ancora troppo poco politica.
Per questo facciamo a Tsipras e a Syriza i nostri migliori auguri di buon lavoro.
Comunicato stampa Civico 10
La Grecia è un Paese che oggi si trova in enormi difficoltà, causate da una gestione politica folle e aggravate da un piano di rientro di questi finanziamenti, concordati con la tristemente famosa Troika, che prevede lacrime e sangue per la sua popolazione.
Questo non vi ricorda proprio nulla? A noi si. La situazione greca ha tantissime similitudini con quella della Repubblica di San Marino, in cui tuttavia la spirale del debito si può considerare ancora in fase embrionale.
L’apertura all’Europa creerà però per San Marino, come è stato per la Grecia, condizioni più favorevoli per accedere a prestiti agevolati, con tassi di interesse particolarmente invitanti. I messaggi del Governo in questo senso sono stati lanciati più e più volte, non da ultimo nel corso dell’ultima finanziaria.
Nostro compito, e quello di tutta la cittadinanza, è quello di non cadere nell’errore compiuto dal popolo greco, che non ha vigilato sulla creazione del debito, lasciandosi cullare da un paradiso fittizio fatto di lavoro per tutti sotto la Pubblica Amministrazione e spesa pubblica senza controllo.
In conseguenza di questo, in Grecia come in altri Paesi del Mediterraneo, le politiche di austerità imposte dalla Troika hanno messo a dura prova la tenuta sociale delle fasce più deboli. La risposta è lo sviluppo di un sempre più forte sentimento antieuropeo, che ha provocato la riaffermazione, quasi ovunque, di partiti neo-nazionalisti quando non di ispirazione direttamente fascista, che chiedono l’uscita dall’Euro e il ritorno all’autarchia.
In Grecia, un partito di sinistra come Syriza è invece riuscito a catalizzare questo malcontento su posizioni non anti-Euro, seppur di critica verso un’Europa più attenta a far tornare i conti che a tutelare le sue popolazioni.
Civico10 crede che Alexis Tsipras abbia ora una grandissima responsabilità, quella di rispettare un programma decisamente ambizioso, fatto di ristrutturazione del debito pubblico, rinegoziazione del Patto con la Troika, tutela delle fasce più deboli e lotta alla corruzione interna. E dovrà fare tutto questo tenendo in piedi l’alleanza con un Partito di area opposta, ma soprattutto con gli occhi addosso non solo di Bruxelles, ma di tutti quei cittadini Europei che vedono con scetticismo la rigidità di un Unione Europea ancora troppo poco politica.
Per questo facciamo a Tsipras e a Syriza i nostri migliori auguri di buon lavoro.
Comunicato stampa Civico 10
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