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Il bilancio dei partiti a quasi metà legislatura

La Maggioranza difende i risultati raggiunti e ora si concentra sulle riforme; l'opposizione punta il dito sull'assenza di visione politica

14 feb 2022

Prossimi al giro di boa, luci ed ombre – a seconda dei punti di vista – sui traguardi finora raggiunti o quelli sfuggiti.

“Insufficienza totale, e quel che resta è terra da ceci in Tribunale”: l'input alla riflessione arriva lo dà Repubblica Futura: “una legislatura del “tiriamo a campare” secondo un copione fatto di proclami, più utili a distogliere l'attenzione dalla pochezza della proposta”. Poi l'elenco delle criticità: “non scelte sul fronte economico”, “debito enorme che non si comprende come faremo a sostenere”; “politica sanitaria sotto lo zero”; politica estera sotto tono con “il solito stanco dibattito sull'accordo di associazione con l'Ue”. Infine, la Commissione d'inchiesta sulle banche, che per RF si è tradotta nel solo tentativo delle forze di Governo di “scrivere la storia a proprio uso e consumo”.

Totalmente opposta la lettura dei fatti di Via delle Scalette da dove rivendicano in primis di non essere stati con le mani in mano, “nonostante il Covid abbia rallentato molto l'attività – scandisce Gian Carlo Venturini (Pdcs) – sia del Governo sia della Maggioranza. Messi in atto interventi risolutivi su giustizia e ambito finanziario, - obietta -, oltre ad aver affrontato, con buoni risultati, l'emergenza sanitaria. Sullo sfondo adesso “le riforme da mettere in atto quanto prima, e con interventi mirati. Faremo la nostra parte, - assicura - anche in termini di spinta propulsiva”.



Concorda Gian Nicola Berti (NpR), “stagione politica condizionata dal Covid, l'auspicio è di poter dare maggiore continuità alla nostra azione. Abbiamo un Tribunale rimesso nelle condizioni di lavorare, compiuto passaggi per la tutela degli investimenti. E ora le riforme: tributaria, per recuperare quelle sacche di non tassazione interne al sistema che si potrebbero rivelare fondamentali per il nostro gettito; e non ultima la riforma pensionistica, importante – dice - per dare sostegno ai fondi previdenziali”.

“L'unico aspetto positivo finora riguarda il pacchetto Giustizia”, per Rossano Fabbri (Gruppo misto di minoranza) che, seppur da rivedere, “pone rimedio ai disastri della scorsa legislatura. Per il resto, governo e maggioranza sono impalpabili, componenti disomogenee e persino, in alcuni casi, totalmente antitetiche. Iniziano ad emergere grossi limiti della gestione della Sanità, e anche la pubblica istruzione sta fallendo i suoi obbiettivi. E' ora – conclude - che qualcuno inizi a porsi seri interrogativi sulla necessità di mettere fine a questa agonia”.

Emanuele Santi (Rete) cita invece, come punti di forza, Carisp e l'inversione di rotta nel bilancio tornato in utile, oltre agli altri interventi in campo finanziario, necessari – spiega – perché “le Casse dello Stato erano vuote”. Per il futuro due le sfide: capire una volta per tutte come approcciarsi all'Accordo di Associazione con l'Ue, valutando costi/benefici e clausole di salvaguardia; e, in riferimento all'inchiesta Varano, una volta caduti i capi di imputazione per Carisp, intervenire al più presto per ottenere i dovuti risarcimenti. Infine avanti con le riforme, - conclude - “che siano eque e sostenibili”.

Mirko Dolcini (DML) ricorda gli “accordi operativi con piattaforme commerciali e tecnologiche internazionali come Amazon e Alipay che permettono aperture con i mercati esterni; e gli interventi normativi anche nell'ambito del lavoro autonomo, per incentivare investimenti sul territorio. L'equilibrio raggiunto – osserva - deve essere il trampolino per le riforme strutturali”. Quindi un accenno alle frizioni tra alleati: “I partiti di maggioranza – dice - hanno anime diverse ma devono cercare di stare uniti per garantire fin quando sarà possibile governabilità al Paese nel rispetto degli obiettivi del programma di Governo”.



Severo il giudizio di Libera sull'Esecutivo, “in totale confusione e compatto solo sul tema giustizia”. Matteo Ciacci si augura che i procedimenti giudiziari in corso possano andare avanti e accertate le responsabilità. Poi, il tema del debito “non accompagnato da un piano preciso di riforme; e dalla pandemia - afferma – emerge solo l'immagine di una maggioranza spaccata. A ciò si aggiunge la situazione dell'ospedale, col timore– dice - che questo malfunzionamento dell'ISS porti ad una privatizzazione della sanità”.

Plaudono infine ai risultati sul fronte Giustizia, anche Grazia Zafferani, Sandra Giardi e Denise Bronzetti del Gruppo misto di maggioranza, “con riforme strutturali – specificano - utili al rilancio ed alla stabilità del sistema economico su cui si è reso necessario intervenire anche con il ricorso al debito estero. Si esorta quindi ad accelerare su riforme che non possono più aspettare: pensioni, Pa, Igr, politiche territoriali, istruzione assieme ad un progetto di sviluppo che possa delineare la San Marino di domani. Un ultimo richiamo il Gruppo lo riserva ad interventi urgenti al servizio e tutela Minori ed alla riorganizzazione della medicina territoriale.




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