Applausi per Volodymyr Zelensky oggi a Strasburgo. Il Presidente ucraino, in videocollegamento durante la sessione di lavori dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa dedicata al conflitto russo-ucraino, sottolinea come il dialogo tra gli europei abbia ottenuto risultati storicamente importanti. “Mai nella storia – ha detto - l’Europa unita si è dimostrata così forte come oggi”.
Invoca sostegno pieno, richiama il potere del dialogo, si riferisce alla diplomazia quale strumento "possente" ma che non ci può essere – scandisce - finché "le armi parlano". Ferma quindi la condanna verso “l'aggressore”, chiede che la Russia sia definita uno Stato terrorista, “da isolare e giudicare – esorta - per tutti i crimini di questa guerra”. Parole come macigni che non hanno lasciato indifferenti le delegazioni - fa sapere Gerardo Giovagnoli, membro della Delegazione consiliare sammarinese presso Assemblea Parlamentare Consiglio d'Europa. "Zelensky ha chiesto al COE di esprimersi definendo la Russia uno Stato terrorista e di appoggiare la richiesta di istituire un Tribunale per i crimini di guerra". L'Assemblea ha ritenuto di propendere per la definizione di "regime terrorista".
Guarda nel video l'intervista a Gerardo Giovagnoli