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Il messaggio della Reggenza per non dimenticare la tragedia della Shoah

Il 27 gennaio – anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz - si celebra la Giornata Internazionale in memoria delle vittime dell’Olocausto

26 gen 2022

Memoria, Dignità e Giustizia: in questa ricorrenza sono i temi posti al centro della riflessione dalle Nazioni Unite e che i Capitani Reggenti, Francesco Mussoni e Giacomo Simoncini, riprendono e fanno propri nel Loro messaggio annuale alla popolazione per scuotere le coscienze e affermare, contro ogni negazionismo e revisionismo, la consapevolezza di uno sterminio di milioni di esseri umani, ebrei ed appartenenti ad altre minoranze. “Ricordare, commemorare – specificano i Capi di Stato - significa anche in questo terzo millennio restituire alle vittime della Shoah la dignità loro negata e rendere loro giustizia, impedendo che, con il trascorrere degli anni, possa cadere un colpevole oblio sulla immane tragedia che nel secolo scorso ha travolto l’Europa”.

Si sottolinea poi “il sofferto impegno dei sopravvissuti a serbare il ricordo dell’orrore e a lasciarne testimonianza, opera di sensibilizzazione che ha reso l’Olocausto “un punto di svolta per edificare nuove forme di convivenza tra uomini e popoli, fondate sui valori di rispetto della vita e della dignità di ogni essere umano, di libertà e di tolleranza che, come la storia ci mostra, mai possono ritenersi acquisiti per sempre”. La Reggenza esorta dunque Istituzioni, scuola e società civile ad “adoperarsi affinché la Shoah possa continuare a rappresentare memoria collettiva da trasmettere ad ogni nuova generazione, quale monito per il presente e per il futuro”.

Un rischio, quello della discriminazione e dell'odio nei confronti del diverso e del più fragile, purtroppo sempre vivo, soprattutto nei momenti e nei contesti di maggior precarietà e difficoltà. Di qui il richiamo “a far diventare la memoria della Shoah momento formativo delle coscienze”, col pensiero, grato, rivolto a tutti coloro che, a rischio della propria vita, non sono rimasti passivi di fronte alla tragedia. Tra questi – ricordano infine i Capitani Reggenti - anche Sammarinesi testimoni, con il loro esempio, di quanto la libertà del nostro simile dipenda anche dal nostro impegno civico e dalla forza morale di contrastare l'indifferenza.

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