“La terra è il nostro ultimo bene”, “in passato ci sarebbe stata una ribellione armata”. Movimento Democratico si scaglia contro il decreto delegato che apre il mercato immobiliare agli stranieri.
È un grido d'allarme al paese: “Il decreto supera il requisito della residenza e l'autorizzazione del Consiglio dei XII”– attacca un allibito Federico Pedini Amati, che punta il dito contro l'assenza di confronto su un tema caratterizzato storicamente dalla protezione estrema del territorio e dal controllo rigido sulle residenze. Un cambio di paradigma definito da Alessandro Rossi “rivoluzionario”. "I nostri vecchi – afferma – sarebbero andati in Consiglio con le forche”. Il Decreto è in vigore dal 18 giugno e il movimento vuole conoscere il numero dei rogiti. È già pronta un'interpellanza. Il dubbio è che si sia voluto agevolare qualcuno.
“Vogliamo sapere chi entra a San Marino” dicono in coro, temendo anche l'ingresso di denaro senza adeguata verifica. Movimento Democratico teme l'effetto Montecarlo, con monegaschi costretti a vivere fuori a causa di un mercato immobiliare inaccessibile. Massimo Valentini si stupisce del silenzio del paese su un tema così sensibile. “Napoleone – dice - ci ha offerto l'oro ma abbiamo preferito il sale. Siamo usciti indenni dalla storia”. Una storia oggi a rischio “ per inesperienza”di chi ci governa. “Non siamo i Salvini della situazione – chiarisce – ma stiamo cercando di sopravvivere”. Questione di diritti e corti internazionali. “Se vendo un immobile ma nego la residenza basta il ricorso a Strasburgo – avverte - per creare il precedente”.
L'attuale apertura rappresenta per Lazzaro Rossini un controsenso rispetto alla grande attenzione alle quattro libertà nel percorso di associazione all'Unione Europea. "Tanto vale – provoca – entrare dalla porta principale e aderire completamente". Si guarda al sistema inglese. "L'unica clausola di salvaguardia inattaccabile dal diritto internazionale e che protegga un territorio di 60 km quadrati – afferma il movimento - è creare una legge ad hoc che conceda un diritto di utilizzo pluridecennale. Alla scadenza il bene tornerebbe di proprietà dell'Eccellentissima Camera". Pedini Amati si appella poi ai Capitani Reggenti che hanno firmato il Decreto. “Se non tutelano loro la Repubblica – chiede - chi altro può farlo?”, e non esclude il ricorso al referendum.
Nel video sentiamo Massimo Valentini di Mdsi