Europa, Ecofin, accordo di cooperazione, Fmi. Questi i temi trattati a Fiorentino nell’incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico Cristiano Sammarinese. Sono intervenuti Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni, Claudio Podeschi e il Segretario Giovanni Lonfernini. San Marino si trova ad una svolta importante per il suo futuro sviluppo. Scelte fondamentali che partono dall’interno e passano da Roma, Bruxelles ed anche Washington, città simbolo dell’Fmi. Gli esponenti democristiani hanno tracciato un bilancio della recente intensa attività dell’Esecutivo sul piano internazionale, rimarcando in questo quadro il ruolo del Pdcs. “Dal 1997 in poi - ha sottolineato, il Presidente della Commissione Esteri Pier Marino Menicucci - la nostra politica estera è entrata in una fase di stallo e ciò è avvenuto in concomitanza con l’inizio di un lungo periodo d’instabilità. Ora - ha spiegato - la stabilità c’è e c’è stata riconosciuta anche dal Fondo Monetario Internazionale”. Il Segretario di Stato alle Finanze Pier Marino Mularoni ha rimarcato che è necessario integrarsi di più con la realtà esterna alla Repubblica, riuscendo però a mantenere e valorizzare le nostre peculiarità. Mularoni ha fatto il punto della situazione sulla trattativa Ecofin con gli sforzi volti ad ottenere – sulla tassazione dei depositi – ciò che viene accordato alla Svizzera; poi il rapporto con l’Italia, definendo positivo il recente incontro tecnico. Ha ricordato inoltre la stipula degli accordi bilaterali contro le doppie imposizioni con l’Italia, l’Austria – prossimo alla sigla definitiva, annunciando che intendono fare altrettanto anche Belgio, Croazia Romania. Mularoni per il futuro economico pensa alla riforma della legge societaria, ad una fiscalità incentivante per le aziende e per i giovani, ha detto, la carta da giocare è quella della formazione. L’Fmi – ha sottolineato – ci ha detto che siamo sulla buona strada e questo ci spinge a proseguire la nostra azione. Il capogruppo consiliare del Pdcs Podeschi ha elencato tre elementi di garanzia che costituiscono la base per il rilancio del Paese: il bilancio dello stato tornato in salute; la stabilità politica, i progetti in cantiere e gli strumenti per realizzarli. Quanto all’Unione Europea, ha detto: col cuore siamo europei, ma come struttura economica, no. Il Segretario Giovanni Lonfernini, nel trarre le conclusioni del dibattito ha avuto parole dure per chi, dalla minoranza, l’ha accusato di fare propaganda, nella lettura del rapporto dell’Fmi. “Nessuna propaganda – ha detto Lonfernini – ma realismo di fondo e nessuna voglia, soprattutto, di nascondere qualcosa. Il dibattito di questo incontro – ha aggiunto – è la migliore risposta al bontempone dell’opposizione che ci attribuisce, letture di comodo”.
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