Prosegue il ciclo di dibattiti e approfondimenti del PDD. Lunedì sera incontro pubblico dedicato al mercato del lavoro. Allo stesso tavolo Paride Andreoli, Pasquale Valentini del PDCS e Ivan Foschi di RC, Gilberto Piermattei della CSDL, Gino Sammarini frontaliere, e Giovanni Giardi dei Democratici. Alla domanda tema della serata: la flessibilità del lavoro opportunità o nuovo sfruttamento? I partecipanti hanno dato risposte diverse e il dibattito si è aperto con l'intervento del Segretario di Stato al Lavoro che parlato delle riforme necessarie in un mercato che però deve essere ancor più flessibile per garantire una più ampia occupazione ai lavoratori e una maggiore competitività alle imprese. Poi parlando di frontalieri e pur convenendo che sono indispensabili al sistema Andreoli ha sostenuto 'la necessità di confermare l'ormai acquisito sistema del contratto a tempo determinato per garantire l'avvio al lavoro dei sammarinesi'. Il concetto di massima flessibilità non è piaciuto invece a Ivan Foschi di Rifondazione per il quale 'la flessibilita –ha detto- non può diventare sinonimo di precarietà e mancanza di diritti come invece spesso avviene'. Gilberto Piermattei ha denunciato 'le precarietà dei frontalieri, le diversità di trattamento che favoriscono i ricatti e annullano le tutele e l'indifferenza della politica che si è limitata ad accettare l'introduzione selvaggia dei lavori atipici e dell'interinale usati fuori dalle regole dell'avvio al lavoro'. Piermattei ha poi lanciato un avvertimento: 'se la situazione dovesse permanere la sua confederazione non esiterà a denunciare penalmente chi agisce fuori legge'. 'Non si possono rendere flessibili i diritti -ha sostenuto Gino Sammarini, lavoratore frontaliero- è sempre più ampia la distanza tra ciò che è scritto e ciò che avviene nel mondo del lavoro'. Pasquale Valentini ha richiamato al significato del lavoro non solo un fattore economico ma sinonimo di realizzazione personale e ha sostenuto che prima di ogni altra discussione 'ci si deve chiedere come trasformare la flessibilità in opportunità individuali ma anche come continuare a produrre ricchezza e quindi lavoro'. Infine Giovanni Giardi ha sollecitato 'un ritorno all'impegno sociale che negli ultimi 40 anni del 900 ha portato a normative importanti sul piano dei diritti richiamando all'etica del lavoro che può e deve far incontrare le esigenze di flessibilità aziendale con quelle del singolo lavoratore'.
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