A preoccupare sono i conti pubblici, ma anche la stagnazione dell'economia e la conseguente perdita di posti di lavoro. Servono risposte celeri e concrete ad una popolazione attraversata dal senso di inquietudine e di sfiducia. Un premessa al documento che Intesa per il Paese ha consegnato alle categorie economiche e sociali, riunite per illustrare i punti che si ritengono strategici e irrimandabili. Nei segnali che arrivano dal Governo non ravvisano elementi in grado di assicurare interventi strutturali e di coniugare lo sviluppo economico con il risanamento finanziario e un'equità sociale. Sono critici sul bilancio che dovrà essere licenziato nei prossimi giorni, con gli interventi di sostegno al sistema bancario e con quella che definiscono una politica di indebitamento. Numerose le proposte che avanzano e che metteranno, nero su bianco, in specifici disegni di legge. A breve termine, ad esempio, intendono sollecitare una legge che fissi il vincolo del pareggio di bilancio; e poi il passaggio al sistema IVA, uno strumento per la spending review; un limite alle consulenze esterne, solo per citare alcuni dei 25 punti che indicano nel progetto consegnato. A questi si aggiungono 15 obiettivi da raggiungere nel medio lungo termine, vale a dire, secondo le loro previsioni, tra il 2013 e il 2018. Punti minimi- dichiarano – sui quali lavorare per invertire il lento declino economico.
[Nel servizio l'intervista a Simone Celli, Segretario Partito Socialista]
[Nel servizio l'intervista a Simone Celli, Segretario Partito Socialista]
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