Nessun posto andrà perduto. Razionalizzare non vuole dire tagliare, ridimensionare o falcidiare esperienze e capacità. La macchina dello Stato tuttavia ha l’urgente necessità di cambiare pelle, di proporsi come motore propulsivo al servizio dei cittadini. E’ del tutto evidente che negli ultimi anni questa “capacità di servizio” è venuta meno. Incrostazioni burocratiche e dispersione del capitale umano, hanno condizionato efficienze e professionalità. Vista dall’esterno e con occhi critici la nostra P.A. appare sovradimensionata, elefantiaca nelle proporzioni e lenta nei movimenti. La medesima, in realtà, è una risorsa per il Paese, non certo un peso di cui sbarazzarsi. Come in tutti i settori della vita però, ogni potenzialità ha bisogno di essere messa nelle condizioni di poter svolgere al meglio la propria funzione. Ecco perché è indispensabile mettere in campo da subito un’azione riformatrice in grado di ridisegnare la mappatura stessa dell’intera struttura. Stiamo parlando di una ristrutturazione che possa conferire ad uffici e apparati livelli qualitativi di efficienza, offerte di servizi per i cittadini e le imprese, veloci e semplici. In poche parole la P.A deve diventare un modello di eccellenza, un facilitatore per lo sviluppo economico dell’intero Paese. Come? Attraverso l’applicazione concreta del principio meritocratico, con il bilanciamento interno delle risorse, mediante l’attivazione di percorsi di aggiornamento e affiancamento del personale. Alcuni uffici richiedono un rafforzamento, figure di riferimento con specifiche competenze che oggi non sono in grado di offrire per intero la propria professionalità. Il primo obiettivo dell’azione di governo dovrà quindi farsi carico della necessità di creare le migliori condizioni perché ogni struttura possa lavorare al meglio. Proprio per questo “razionalizzare” non vuole dire assolutamente “tagliare” bensì investire sulle risorse, nel futuro. Un dipartimento come quello degli Esteri, ad esempio, va potenziato anche in termini numerici. Il ruolo strategico dei rapporti con gli altri Paesi non può essere sottovalutato o stimato approssimativamente. Una struttura veloce, capace, attenta ai cambiamenti economico-sociali, può fornire uno strumento straordinario per promuovere relazioni internazionali, attrarre investimenti e “Buona” imprenditorialità. Ecco perché un nuovo modo di pensare la P.A. è una priorità e un investimento sul futuro.
Comunicato stampa
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