Malgrado la bocciatura del primo articolo del rendiconto di bilancio dello Stato il governo Berlusconi intende andare avanti. Domattina il presidente del Consiglio chiederà alla Camera la fiducia, che sarà votata venerdì. Nel suo discorso a Montecitorio il premier rilancerà l’azione di governo, a partire dallo sviluppo economico e dalle riforme. Ma il Quirinale pone dei paletti: dopo che il presidente della Camera Fini gli ha illustrato il quadro difficilissimo emerso dopo l’affossamento della legge di Bilancio, che dovrà essere riproposta e rivotata dal Parlamento, Napolitano chiede al governo una «risposta credibile» e “soluzioni chiare”; anche per «capire se la maggioranza è in grado di operare», dopo la fiducia che venerdì appare scontato che il governo incasserà.
La tensione è altissima. La Lega accusa Fini di essere “di parte”, contestandone la decisione di rinviare a domani le comunicazioni che Berlusconi voleva rendere già oggi a Montecitorio. E l’opposizione medita un “Aventino”: Pd e Dipietristi, che con i finiani e l’Udc reclamano dimissioni immediate del governo dopo lo scivolone di ieri sul bilancio a Montecitorio, disertano le commissioni e chiedono uno stop dei lavori d’Aula; ed al Senato Anna Finocchiaro del Pd promette un “durissimo ostruzionismo”. Tutte le opposizioni, stanno valutando se dare un segnale politico e istituzionale, disertando l'Aula durante le comunicazioni del premier sulla fiducia e non partecipando al voto.
Ma Berlusconi non fa passi indietro, e forte delle indicazioni di un vertice di maggioranza notturno chiederà la fiducia. Perché, spiega, in questo momento aprire una crisi sarebbe da “irresponsabili”.
Da Roma Francesco Bongarrà
La tensione è altissima. La Lega accusa Fini di essere “di parte”, contestandone la decisione di rinviare a domani le comunicazioni che Berlusconi voleva rendere già oggi a Montecitorio. E l’opposizione medita un “Aventino”: Pd e Dipietristi, che con i finiani e l’Udc reclamano dimissioni immediate del governo dopo lo scivolone di ieri sul bilancio a Montecitorio, disertano le commissioni e chiedono uno stop dei lavori d’Aula; ed al Senato Anna Finocchiaro del Pd promette un “durissimo ostruzionismo”. Tutte le opposizioni, stanno valutando se dare un segnale politico e istituzionale, disertando l'Aula durante le comunicazioni del premier sulla fiducia e non partecipando al voto.
Ma Berlusconi non fa passi indietro, e forte delle indicazioni di un vertice di maggioranza notturno chiederà la fiducia. Perché, spiega, in questo momento aprire una crisi sarebbe da “irresponsabili”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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