Al G8 in Messico Monti annuncia per i prossimi giorni decisioni dell’Europa contro la crisi. Ai grandi del mondo il presidente del Consiglio parla della necessità di investimenti pubblici per la crescita, e in Italia continua il pressing sui partiti per incassare l’approvazione definitiva della riforma del mercato del lavoro prima del consiglio europeo di fine giugno. Il ministro del Welfare sottolinea che “non ci sono dogmi”, e si dice disponibile “eventualmente a cambiare qualcosa” della sua legge: possibilmente già con emendamenti al decreto Sviluppo.
E i partiti aprono sulla possibilità di accelerare i tempi per l’approvazione del testo a Montecitorio. Varie le “merci di scambio”
che per questo sforzo domandano a Monti: Il Pd chiede “una risposta non verbale” e rapida sul problema degli esodati, che, puntualizza Gasparri, rappresenta "un'assoluta priorità” anche per il Pdl. Tutta in chiave Giustizia, invece, la contropartita pretesa dal partito di Alfano, che chiede al governo di non toccare né la norma sulla responsabilità civile dei Giudici né la legge sulle intercettazioni, mantenendo dei paletti sulla legge anticorruzione che rischia di impantanarsi in Senato, dove domani si vota sull’arresto dell’ex tesoriere della Margherita, Lusi.
Ma sulla riforma del lavoro le critiche non arrivano solo dai sindacati. Le motivazioni sono ovviamente diverse, ma il presidente di Confindustria, bolla la riforma Fornero come “una vera boiata”, definendo “sconcertante” il quadro politico italiano. Tuttavia, sostiene il presidente degli industriali, “ora non possiamo che prendercela così, poi spero ci saranno correttivi”.
E i partiti aprono sulla possibilità di accelerare i tempi per l’approvazione del testo a Montecitorio. Varie le “merci di scambio”
che per questo sforzo domandano a Monti: Il Pd chiede “una risposta non verbale” e rapida sul problema degli esodati, che, puntualizza Gasparri, rappresenta "un'assoluta priorità” anche per il Pdl. Tutta in chiave Giustizia, invece, la contropartita pretesa dal partito di Alfano, che chiede al governo di non toccare né la norma sulla responsabilità civile dei Giudici né la legge sulle intercettazioni, mantenendo dei paletti sulla legge anticorruzione che rischia di impantanarsi in Senato, dove domani si vota sull’arresto dell’ex tesoriere della Margherita, Lusi.
Ma sulla riforma del lavoro le critiche non arrivano solo dai sindacati. Le motivazioni sono ovviamente diverse, ma il presidente di Confindustria, bolla la riforma Fornero come “una vera boiata”, definendo “sconcertante” il quadro politico italiano. Tuttavia, sostiene il presidente degli industriali, “ora non possiamo che prendercela così, poi spero ci saranno correttivi”.
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