Il giorno dopo lo stop di Matteo Renzi all’accordo Pd- Movimento cinque Stelle Luigi Di Maio attacca i partiti che “hanno pensato a suo dire solo ai propri interessi” e poi chiede a Matteo Salvini di andare insieme al Quirinale per chiedere di votare a Giugno”.
Ma, al di là del fatto che un secondo turno tra due mesi è quasi impossibile -tra passaggi istituzionali e voto all’estero- sia il segretario della Lega che Silvio Berlusconi si fanno forti della vittoria di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia – dove un elettore su tre ha scelto il Carroccio – per invocare un “Govero al centrodestra” Anche Berlusconi esulta per la vittoria sul M5s del centrodestra che così governa su tutto il Nord: 'Gli italiani stanno rapidamente abbandonando i 5Stelle e questo conferma che i grillini sono considerati del tutto inadatti a governare, sia una Regione che l'intero Paese'.
In casa PD tira invece aria da resa dei conti: dopo la riunione della Direzione bruciata da Renzi in tv (ma confermata per il 3 maggio), l'ordine del giorno stravolto, Maurizio Martina minaccia l’addio “ Così rischiamo l'estinzione e un distacco sempre più marcato con i cittadini e la società. Servirà una discussione franca e senza equivoci perché è impossibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegialità è sempre un valore, non un problema'.
Ma, al di là del fatto che un secondo turno tra due mesi è quasi impossibile -tra passaggi istituzionali e voto all’estero- sia il segretario della Lega che Silvio Berlusconi si fanno forti della vittoria di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia – dove un elettore su tre ha scelto il Carroccio – per invocare un “Govero al centrodestra” Anche Berlusconi esulta per la vittoria sul M5s del centrodestra che così governa su tutto il Nord: 'Gli italiani stanno rapidamente abbandonando i 5Stelle e questo conferma che i grillini sono considerati del tutto inadatti a governare, sia una Regione che l'intero Paese'.
In casa PD tira invece aria da resa dei conti: dopo la riunione della Direzione bruciata da Renzi in tv (ma confermata per il 3 maggio), l'ordine del giorno stravolto, Maurizio Martina minaccia l’addio “ Così rischiamo l'estinzione e un distacco sempre più marcato con i cittadini e la società. Servirà una discussione franca e senza equivoci perché è impossibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegialità è sempre un valore, non un problema'.
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