Alle Amministrative grandi partiti sostanzialmente penalizzati dagli elettori. In base alle proiezioni, solo a Torino c’è un risultato netto, con Fassino del Pd già eletto sindaco. Al ballottaggio, invece, si dovrà andare a Milano, Bologna e Napoli. Berlusconi segue lo spoglio da Arcore. Deve mandar giù il secondo turno per Letizia Moratti, per la quale molto si è speso e che risulterebbe sorpassata da Pisapia del centrosinistra. “Non ci aspettavamo assolutamente questo dato”, ammette il coordinatore del Pdl Verdini. Dopo che il premier aveva caricato di significato nazionale il voto milanese, dal Pd ci si sente autorizzati a parlare di “inversione di tendenza”, mentre i finiani con Bocchino sostengono che “siamo alla fine del berlusconismo”. Dalla Lega bocche cucite. Bossi, chiuso con i suoi a Via Bellerio, non parla; ma di sicuro non è felice del ballottaggio a Milano. Berlusconi sarebbe deluso anche dal risultato di Napoli, dove il candidato del Pdl Lettieri non ce l’ha fatta a primo turno e potrebbe dover sfidare tra due settimane De Magistris, il magistrato dell’Italia dei Valori che avrebbe sorprendentemente sorpassato il candidato del Pd. Ma il Pd, pur se soddisfatto per la performance di Pisapia, non può cantare vittoria: a parte il sorpasso di Napoli da parte del candidato dipietrista, sarebbe costretto al ballottaggio anche nella rossa Bologna dove anche Prodi si è speso per il candidato Merola. Nei ballottaggi il Terzo Polo potrebbe far pesare i suoi voti; forse con il centrodestra, per aprire una nuova stagione. Ma rilevante è anche la performance delle liste minori, come i Grillini a Milano e a Bologna.
Francesco Bongarrà
Francesco Bongarrà
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