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L'amarezza dei ristoratori, Sartini: "Delusi e arrabbiati"

Sui ristori, "non ci aspettiamo una semplice mancia ma una risposta rapida e sostanziosa". Nel Decreto il Congresso ha facoltà di modificare con delibera le prescrizioni sugli orari

di Monica Fabbri
13 feb 2021

La conferma della chiusura serale per bar e ristoranti una doccia fredda per gli addetti ai lavori, che non nascondono rabbia e amarezza. Fino all'ultimo ci avevano sperato di rimanere aperti fino al coprifuoco, “sembrava che la politica andasse in questa direzione – raccontano - poi la retromarcia dell'ultimo minuto”. Non nascondono la delusione: “L'abbiamo presa malissimo”, commenta Luigi Sartini dell'Usot, “ad oggi – dice – non abbiamo ancora i ristori, speravamo che almeno ci dessero la possibilità di lavorare nel rispetto di tutte quelle precauzioni che sono ormai entrate a far parte del nostro vivere quotidiano”.



A breve si riunirà il Direttivo e dallo stato d'animo della categoria c'è da aspettarsi qualche iniziativa di protesta. Del resto, proprio qualche giorno fa, 34 attività si dicevano pronte a manifestare sul Pianello nel caso in cui le loro istanze non fossero state accolte. Fabio Grosso, uno dei promotori, conferma: ci rivedremo la prossima settimana per capire come fare. “Abbiamo perso un'altra occasione di mostrare all'Italia che siamo in grado di gestire il settore nell'emergenza”. Ieri, dopo la fumata nera sui ristori, l'ultimatum a maggioranza e Governo del Segretario Pedini Amati, e l'invito ad avere coraggio. “È mesi che li attendiamo”, commenta Sartini. “Ci aspettiamo una risposta rapida e sostanziosa. Non una semplice mancia, altrimenti meglio non ci diano niente. Sarebbe un'ulteriore presa in giro”. Concetto ribadito da Grosso: “visto che per l'ennesima volta abbiamo fatto quello che ci ha detto l'Italia, almeno ci venga riconosciuto un indennizzo pari alle perdite su base annua, e non solo per le chiusure in periodo festivo”.

"Stiamo cercando di trovare le migliori soluzioni – assicura il Segretario alle Finanze Marco Gatti. “Al momento – dice – stiamo lavorando su una buona traccia che deve però essere confrontata con le categorie”. Tornando invece alle chiusure, sebbene il Decreto scada a fine mese, troviamo nelle disposizioni finali che il Congresso di Stato ha facoltà di modificare con delibera le prescrizioni sugli orari di bar e ristoranti. “Non potevamo non tenere in considerazione i focolai nelle scuole” - spiegano dalla maggioranza, non escludendo – con un miglioramento della situazione pandemica e l'arrivo dei vaccini - un allentamento nel breve periodo.




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