L’hanno definita una “fase di ascolto”, la volontà cioè di cogliere da soggetti esterni alla propria forza politica spunti di riflessione, suggerimenti e anche critiche in merito al programma per la prossima legislatura. Il partito dei Socialisti e Democratici ha esposto a forze politiche, associazioni di categoria, sindacati, e in generale alla società civile, il proprio punto di vista per lo sviluppo futuro del paese, sui passaggi da compiere, gli obiettivi da raggiungere, gli impegni da assumere. Tutti insieme, hanno spiegato, perché l’interesse è comune. Apprezzamenti sull’impostazione del lavoro, ma anche sul metodo che si è voluto introdurre, sono arrivati da tutti i presenti, che non hanno mancato di offrire, così come del resto auspicato, il loro contributo. Accanto alle nuove idee, che il gruppo di lavoro del PSD elaborerà per un’integrazione del programma per l’economia, no sono mancate anche critiche o perplessità. In particolare sull’accordo di cooperazione economica con l’Italia, sul metodo ma anche sulla portata dell’intesa, poi il rapporto con l’Europa e la posizione dei Socialisti e Democratici che pensano ad un ingresso a pieno titolo con una domanda di pre-adesione. Infine, l’analisi del senatore italiano Enrico Morando, dei Democratici di Sinistra - l'Ulivo, già Vice presidente della Commissione Bilancio del Senato. Morando ha messo in evidenza alcuni aspetti positivi del sistema, ma anche i punti critici. Fra questi l’eccessivo peso della spesa corrente sul bilancio dello Stato, che impedisce di destinare risorse importanti agli investimenti. Fra le positività: l’evidente volontà di cambiamento espressa dal paese, la ricerca di una maggiore integrazione con l’Europa.
Soddisfazione da parte dei dirigenti del PSD per l’esito del confronto, ma, soprattutto, per le manifestate condivisioni sul documento di programma. Una formula innovativa, quella dell’incontro con partiti, categorie economiche e sociali, che si intende riproporre per garantire una maggiore condivisione.
Soddisfazione da parte dei dirigenti del PSD per l’esito del confronto, ma, soprattutto, per le manifestate condivisioni sul documento di programma. Una formula innovativa, quella dell’incontro con partiti, categorie economiche e sociali, che si intende riproporre per garantire una maggiore condivisione.
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