La direzione del Partito dei Democratici ha eletto come primo punto all’ordine del giorno, il nuovo responsabile dell’organizzazione, Stefano Macina a larga maggioranza prenderà il posto di Patrizia Dolcini, che aveva presentato le proprie dimissioni. Rinviata a una prossima seduta la discussione sulla proposta di risoluzione sulla parità giuridica, poi la seduta si è accesa con il terzo punto all’ordine del giorno: la costituzione della corrente interna. Sono stati proprio gli esponenti di Zona Franca a prendere la parola ed esporre le loro ragioni. Una loro ipotesi di Ordine del giorno non è stata messa ai voti. Il Segretario Giuseppe Morganti ha infatti chiesto ulteriore tempo per valutarla e trovare possibili convergenze. Nel documento, basato su quanto emerso dalla mozione conclusiva del Congresso, Zona Franca chiedeva tre punti: l’impegno immediato alla costituzione di un polo di centro sinistra, per una democrazia dell’alternanza, aperto a tutte le forze interessate, l’immediata riforma della legge elettorale, entro il 30 settembre e la verifica sulla possibilità di portare avanti il discorso unitario con il Partito Socialista entro il 31 ottobre. “Con la presentazione dell’ordine del giorno - ha commentato Zona Franca – li abbiamo spiazzati, ma quello che abbiamo chiesto è semplicemente quanto emerso dal Congresso di partito”. Il presidente del PDD ribadisce che prima della Legge Elettorale la maggioranza sta lavorando alla riforma istituzionale, prima è necessario infatti un riequilibrio dei poteri. A cominciare dal Congresso di Stato. Prosegue anche il discorso dell’unificazione a sinistra. A giugno è prevista la Conferenza Programmatica del Partito dei Socialisti e Democratici e a ottobre quella organizzativa, con l’obiettivo di giungere entro l’anno al primo Congresso unitario.
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