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Lavoro, il governo approva la riforma

23 mar 2012
Lavoro, il governo approva la riforma
Lavoro, il governo approva la riforma
Il governo Monti vara la riforma del mercato del lavoro, ma si annuncia impervio il percorso parlamentare del testo che per il governo è "lungamente atteso dal Paese e fortemente auspicato dall'Europa". Alla fine l’Esecutivo abbandona la linea dura del decreto legge a cui Monti pensava e che il Pdl auspicava, per orientarsi sul disegno di legge: uno strumento aperto, che consentirà ai partiti di mettere le mani sul testo approvato “salvo intese” da Palazzo Chigi. Una scelta rispettosa per il Parlamento e che piace al presidente del Senato Schifani, il quale però ammette la necessità per l’Esecutivo di ricorrere a decreti e fiducie. L’obiettivo del governo è incassare l’ok definitivo alle misure entro l’estate: ma la Cgil non ci sta, conferma lo sciopero generale e chiede sostegno al Pd.
La riforma, che contiene una serie di cautele, viene difesa a spada tratta, oltre che naturalmente da Monti, dal presidente Napolitano.«Non credo che stiamo per aprire le porte a una valanga di licenziamenti facili, sulla base della modifica dell'articolo 18”, sostiene il capo dello Stato che ora guarda fiducioso al percorso parlamentare del testo. «Si confronteranno preoccupazioni e proposte, e sono convinto che si arriverà ad un risultato di cui si potranno riconoscere meriti e validità”, rileva Napolitano. Ma, dopo il no di Veltroni ai diktat di Monti, Bersani è perplesso, stretto anche dal “niet” sindacale. “Noi stiamo con i lavoratori”, ribadisce. E confermando la “generosita” del Pd verso Monti avverte: “in Parlamento si ragioni sull'art.18 e si cambi il testo. Altrimenti chiudiamo le Camere”. E la Lega con Calderoli promette “lotta senza quartiere”.

Da Roma Francesco Bongarrà

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