Sabato mattina ho avuto il piacere e l’onore di partecipare al monastero Santa Chiara al primo incontro delle intelligenze sammarinesi sparse nel mondo, dal titolo “San Marino Domani”. Gli ideatori del meeting, Chiaruzzi e Tombari, hanno presentato i colleghi ricercatori sammarinesi all’estero convenuti per l’occasione a San Marino, o in collegamento multimediale.
12 ricercatori hanno portato la loro esperienza, le loro fatiche e i loro successi e si sono confrontati. Quando si incontrano persone che hanno fatto scelte diverse, coraggiose, spinti da una motivazione forte, le idee non solo si scambiano ma si moltiplicano, si generano ipotesi e soluzioni innovative.
I campi della ricerca nei quali i nostri “cervelli in fuga” sono impegnati sono diversi, importantissimo quello medico: studi sull’interazione dei batteri intestinali con le infiammazioni, quindi col sistema immunitario e le malattie degenerative, ricerche sulla memoria e riconoscimento visivo nella demenza senile e nell’Alzheimer.
Scienze Sociali e Umane con ricerche sulle relazioni internazionali: come si controlla,si limita, si gestisce il potere, che rapporto c’è fra le idee di chi ha il potere e i fatti. L’utilità del sapere storico è decifrabile dai fatti, la storia non ha un corso naturale, ma umano e politico; il suo ruolo è dare valore e strumenti alla comprensione dei fatti politici internazionali perché sia possibile fare scelte sempre più consapevoli. Anche San Marino ha una politica estera che può assolutamente giovarsi di questo campo di ricerca.
Ricerca Chimica e Farmacologica: come utilizzare gli enzimi come catalizzatori anche per le produzioni industriali, progettazione di molecole per la sintesi degli antibiotici, modalità di impiego dei farmaci e studi sugli effetti collaterali.
Informatica: ricerche sulla visione artificiale e sulla ricerca applicata, robotica, tecnologie per automatizzare la conoscenza del territorio.
Analisi Matematica: ricerca sulla teoria dei numeri, in particolare di numeri primi, ideazione di software didattici che invoglino lo studente all’analisi, evitando l’austerità dei testi classici; utilizzo di questi strumenti in neuroscienze e farmacologia per creare algoritmi che controllino le immagini (esempio i fotorecettori nella retina del geco) per poi riproporre in laboratorio quello che succede nella retina con l’utilizzo di una proteina che modifica i contorni; ricerca sui recettori del dolore.
Cinema: ricerca sullo sviluppo del cinema nel contesto socio culturale di appartenenza, di genere, transnazionalità delle culture fra America e Italia.
E poi ancora, ricerche importanti sulla Sismologia, su Meccanica Statistica in Fisica, Matematica e Scienze Naturali, sull’Architettura e progettazioni...
L’Università di San Marino davvero può e deve diventare un volano per la promozione dello sviluppo nel Paese e va resa completamente operativa prima possibile; la ricerca è fondamentale, ma anche costosa, ecco perché San Marino deve poter accedere ai finanziamenti europei per la ricerca e gli imminenti accordi con l’UE non potranno prescindere da questo punto.
Dai ricercatori sammarinesi è arrivata la richiesta di espandere l’azione di questo primo incontro, non solo mantenendo i contatti, ma creando a San Marino un Centro di Ricerca Universitaria aperto all’internazionalizzazione, richiesta raccolta dai Segretari di Stato presenti Giuseppe Maria Morganti e Marco Arzilli.
Gli spunti di riflessione scaturiti da questa mattinata sono tanti, soprattutto per quanto riguarda la diretta conseguenza fra ricerca universitaria, ricaduta sul territorio, collegamenti con industrie locali ed internazionali e creazione di nuovi posti di lavoro.
Un grazie di cuore a chi ha organizzato l’evento e a tutti i ricercatori sammarinesi che hanno partecipato, riportando nel loro Paese il frutto delle conoscenze acquisite all’estero.
Avanti tutta, dunque, con l’Università, primario e concreto strumento per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese!
Marina Lazzarini
12 ricercatori hanno portato la loro esperienza, le loro fatiche e i loro successi e si sono confrontati. Quando si incontrano persone che hanno fatto scelte diverse, coraggiose, spinti da una motivazione forte, le idee non solo si scambiano ma si moltiplicano, si generano ipotesi e soluzioni innovative.
I campi della ricerca nei quali i nostri “cervelli in fuga” sono impegnati sono diversi, importantissimo quello medico: studi sull’interazione dei batteri intestinali con le infiammazioni, quindi col sistema immunitario e le malattie degenerative, ricerche sulla memoria e riconoscimento visivo nella demenza senile e nell’Alzheimer.
Scienze Sociali e Umane con ricerche sulle relazioni internazionali: come si controlla,si limita, si gestisce il potere, che rapporto c’è fra le idee di chi ha il potere e i fatti. L’utilità del sapere storico è decifrabile dai fatti, la storia non ha un corso naturale, ma umano e politico; il suo ruolo è dare valore e strumenti alla comprensione dei fatti politici internazionali perché sia possibile fare scelte sempre più consapevoli. Anche San Marino ha una politica estera che può assolutamente giovarsi di questo campo di ricerca.
Ricerca Chimica e Farmacologica: come utilizzare gli enzimi come catalizzatori anche per le produzioni industriali, progettazione di molecole per la sintesi degli antibiotici, modalità di impiego dei farmaci e studi sugli effetti collaterali.
Informatica: ricerche sulla visione artificiale e sulla ricerca applicata, robotica, tecnologie per automatizzare la conoscenza del territorio.
Analisi Matematica: ricerca sulla teoria dei numeri, in particolare di numeri primi, ideazione di software didattici che invoglino lo studente all’analisi, evitando l’austerità dei testi classici; utilizzo di questi strumenti in neuroscienze e farmacologia per creare algoritmi che controllino le immagini (esempio i fotorecettori nella retina del geco) per poi riproporre in laboratorio quello che succede nella retina con l’utilizzo di una proteina che modifica i contorni; ricerca sui recettori del dolore.
Cinema: ricerca sullo sviluppo del cinema nel contesto socio culturale di appartenenza, di genere, transnazionalità delle culture fra America e Italia.
E poi ancora, ricerche importanti sulla Sismologia, su Meccanica Statistica in Fisica, Matematica e Scienze Naturali, sull’Architettura e progettazioni...
L’Università di San Marino davvero può e deve diventare un volano per la promozione dello sviluppo nel Paese e va resa completamente operativa prima possibile; la ricerca è fondamentale, ma anche costosa, ecco perché San Marino deve poter accedere ai finanziamenti europei per la ricerca e gli imminenti accordi con l’UE non potranno prescindere da questo punto.
Dai ricercatori sammarinesi è arrivata la richiesta di espandere l’azione di questo primo incontro, non solo mantenendo i contatti, ma creando a San Marino un Centro di Ricerca Universitaria aperto all’internazionalizzazione, richiesta raccolta dai Segretari di Stato presenti Giuseppe Maria Morganti e Marco Arzilli.
Gli spunti di riflessione scaturiti da questa mattinata sono tanti, soprattutto per quanto riguarda la diretta conseguenza fra ricerca universitaria, ricaduta sul territorio, collegamenti con industrie locali ed internazionali e creazione di nuovi posti di lavoro.
Un grazie di cuore a chi ha organizzato l’evento e a tutti i ricercatori sammarinesi che hanno partecipato, riportando nel loro Paese il frutto delle conoscenze acquisite all’estero.
Avanti tutta, dunque, con l’Università, primario e concreto strumento per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese!
Marina Lazzarini
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