Quello che verrà votato con procedura d'urgenza non è il bilancio della coalizione. Adesso.sm lo rimarca con forza nel motivare una scelta nata per lo stallo istituzionale. Era importante evitare un esercizio provvisorio che avrebbe creato problemi all'operatività della macchina dello Stato – dice Matteo Ciacci - e danni d'immagine in vista dell'arrivo a febbraio del Fondo Monetario. Apprezzati la disponibilità delle opposizioni - soprattutto di Capicchioni - e il clima collaborativo pur partendo da posizioni differenti. “Positivo – dice Enrico Carattoni – l'essere riusciti a trovare una sintesi sul pacchetto trasparenza”. Adesso.sm ha però dovuto “ingoiare rospi”. Non c'è stato ad esempio tempo per un confronto con le forze sociali che intanto si sono fatte sentire. Osla, Ordini degli Avvocati e notai e dei Commercialisti ed Esperti Contabili, in una nota indirizzata ai Consiglieri si dicono fortemente preoccupati per gli articoli 39 e 40, vale a dire su responsabilità civile degli esponenti aziendali di istituti di credito ed azioni revocatorie. Sollevano problemi di costituzionalità e chiedono venga chiarita l'assoluta esclusione di profili di retroattività delle norme. Adesso.sm vuole voto palese ed interventi brevi per chiudere la partita in fretta. Concordati – ricorda Nicola Selva - l'emendamento sui reali beneficiari e l'ordine del giorno per una Commissione Finanze che chieda l'audizione di Banca Centrale per affrontare in modo dettagliato tutte le questioni più urgenti. Rimangono invece dubbi sull'articolo che riguarda modifiche alla legge su stampa ed editoria. La Maggioranza proporrà di non votarlo. Deciderà l'Aula.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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