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Legge elettorale: al voto con quella attuale

16 feb 2006
Legge elettorale: al voto con quella attuale
Si andrà alle elezioni con l’attuale legge elettorale: il partito dei Socialisti e Democratici non presenterà la proposta di riforma della legge elettorale al voto parlamentare. Una decisione maturata dal Consiglio di Direzione, che ha constatato come non esistano le condizioni politiche per affrontare un tema così importante come quella che è stata definita “la regola delle regole”. Una rinuncia che non viene letta come un fallimento del Governo Straordinario, che pure lo aveva indicato come un punto da perseguire, ma come una sconfitta della politica. Un appunto viene mosso all’alleato di governo, con il quale non ci sono state le condizioni per raggiungere l’obiettivo, ma soprattutto arriva un atto di accusa nei confronti dei 4 partiti che avevano garantito il loro voto alla legge e invitato ad andare avanti comunque: 'un tentativo strumentale per sollevare un polverone politico – dichiarano i vertici del PSD – una trappola per prefigurare nuovi scenari alla quale non abbiamo abboccato'. Una tesi che viene motivata: alla riunione del tavolo tecnico di lunedì – spiegano – 'nonostante le dichiarazioni pubbliche, sono state avanzate obiezioni su 11 punti, per i quali si rendevano necessari i dovuti approfondimenti. Come si può pensare di portare in aula un provvedimento in queste condizioni, senza il tempo utile per discuterne?' Di qui la scelta di rinunciare “non abbiamo voluto prestare il fianco – aggiungono i dirigenti del PSD – a chi stava cercando escamotage per sollevare un polverone politico. Da parte nostra – concludono – abbiamo percorso la strada della mediazione fino all’ultimo, ma le condizioni politiche è evidente che non consentivano di portare in porto la riforma'. Una scelta sofferta per il partito di Chiaruzzi e Morganti, che in questo intervento di adeguamento del sistema elettorale ha creduto e continua a credere molto. “Non ci daremo per vinti – assicurano – ma trasformeremo questo progetto in una iniziativa legislativa popolare e alla prima occasione istituzionale della prossima legislatura lo presenteremo con le firme dei cittadini che lo vorranno sostenere”.

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