Una “notizia dirompente”: così Michele Muratori ha definito la probabile archiviazione di molti dei capi di imputazione nel procedimento “titoli”. Da una parte gli esponenti di Libera sono concordi nel ritenere che Banca CIS avesse “esigenza di essere commissariata”. Dall'altra parlano di strumentalizzazione della vicenda. Dal decreto Morsiani – è stato detto – non emergono responsabilità politiche. A differenza delle risultanze della Commissione d'inchiesta, sottolinea Libera; che ricorda nuovamente – fra le altre cose - come la capogruppo di NPR sieda ancora in Consiglio. Ma in questa fase – ha affermato Alessandro Bevitori – ci interessa soprattutto che chi ha sbagliato paghi. Rivendicato, allora, un “percorso di chiarezza e trasparenza nell'ambito del sistema bancario”.
“Ieri sera – è stato ricordato in conferenza stampa – abbiamo chiesto alla Reggenza di inserire un comma apposito per valutare ogni azione utile” sul caso titoli. Fra le ipotesi – qualora venisse concesso - quella di un odg che impegni l'Avvocatura dello Stato, per ulteriori approfondimenti dell'indagine. Luca Boschi si è soffermato sulla questione Carisp, sostenendo come alla base dell'annunciato “risanamento” vi sia in realtà una “partita di giro”, con lo Stato che si “accolla i debiti”. “Veniamo a sapere – ha poi aggiunto – che verranno fatte 4 assunzioni” nell'istituto di credito. Da qui le perplessità di Libera, che ricorda i “tanti licenziamenti” nel Paese in questo periodo di difficoltà; e parla del rischio che vengano favoriti “amici degli amici”. Le azioni disposte dagli enti partecipati dallo Stato – si è detto – devono essere totalmente trasparenti.
Nel video l'intervista al segretario di Libera, Matteo Ciacci
Anche RF torna sull’inchiesta sul caso titoli, quella che qualcuno – scrive - strumentalmente aveva voluto chiamare “il nuovo Conto Mazzini”. Molti imputati eccellenti che Dc e Rete giudicava colpevoli in partenza, non sono neppure stati rinviati a giudizio. Ancor più rilevante, per RF, che esponenti politici del Governo di Adesso.sm non sono nominati nel decreto di rinvio a giudizio. Gli uomini e le donne di Repubblica Futura possono andare a testa alta. L'attuale maggioranza – attacca il partito - ha costruito su un mare di fandonie la caduta di quella precedente ed il suo avvento al Governo.