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Libera e Belluzzi uniscono le forze. Giovagnoli (PSD): "Ripercussioni nei rapporti fra i nostri partiti"

Battaglia comune per una sanità pubblica e gratuita. Iro Belluzzi: "Libera farà sentire con più forza le istanze della popolazione e del mondo della sinistra"

di Monica Fabbri
17 feb 2022
Nel servizio Iro Belluzzi; Eva Guidi e Gerardo Giovagnoli
Nel servizio Iro Belluzzi; Eva Guidi e Gerardo Giovagnoli

“Posso portare in questa casa esperienza per dare forza alla sinistra liberale”. Così Iro Belluzzi, all'indomani dalla sua uscita dal PSD. Libera, nell'accoglierlo, lancia stoccate al Governo: “Ha fallito, lo dicono i fatti”, attacca Matteo Ciacci, che rivendica le proposte del partito su sviluppo, giustizia, territorio, diritti. Posizione pragmatica sostenuta – dice - con responsabilità, senza personalismi, per portare il paese fuori dalle secche. Visione condivisa da Belluzzi che – gli riconosce Ciacci – ha dimostrato coraggio nel sostenere un progetto riformista, progressista, che lavora per rafforzarsi. “Altre liste elettorali nate in tribunale – manda a dire il Segretario – si stanno sciogliendo come neve al sole”.
Terreno comune è l'idea di una sanità pubblica basata su un sistema solidaristico, con servizi accessibili. “Non possiamo pensare – dice Belluzzi - che l'ospedale diventi un progetto di finanza con commistione pubblico/privato”. “Al di là di progetti faraonici – aggiunge Eva Guidi – manca un punto di riferimento per i cittadini. Ci stiamo battendo perché rimanga una sanità gratuita, di alto livello, al servizio di tutta la comunità. Pensiamo che la nostra battaglia, assieme a Iro, possa essere più forte”. Belluzzi racconta di aver pagato politicamente e personalmente la sua voce critica, e di aver ricevuto da Libera quella vicinanza umana negatagli dal PSD. La sua scelta di entrare da indipendente in un partito di opposizione, pur dichiarandosi fedele alla maggioranza, ha destato scalpore. Ma chiarisce: “ La mia fedeltà è al programma di Governo”.



“Confrontandomi con gli esponenti di Libera su alcune tematiche che dovrebbero essere affrontate – spiega - si concilia perfettamente l'attuazione del programma di governo con la collocazione all'interno di un partito che con più forza farà sentire le istanze della popolazione e del mondo della sinistra”. Il Psd dal canto suo non nasconde l'amarezza. Matteo Rossi in una lettera aperta ricorda che fu proprio Belluzzi a puntare i piedi quando, nel 2019, Libera si avvicinò al Psd per dare una “casa comune alla Sinistra”. Individua il momento della rottura nella nomina dei Segretari di Stato. “Umanamente, dispiace. Con Iro – dice – sono cresciuto politicamente. Ho condiviso tutto, fino a ieri”. Per Gerardo Giovagnoli le ragioni politiche restano un mistero e “ lascia di stucco la scelta di non passare per il gruppo misto ma di entrare subito in un altro partito, peraltro all'opposizione. E' inconciliabile con quanto dichiarato e segno di confusione che dura dalla mancata collocazione nel Governo. Chi in passato ha fatto questo tipo di operazione – aggiunge – non ha avuto fortuna”. “Non cambieremo la nostra natura ma la rafforzeremo”, promette Giovagnoli che, guardando a Libera, aggiunge: “Ci saranno ripercussioni nei rapporti fra i nostri partiti, le azioni hanno conseguenze. E' difficile sedersi al tavolo con chi agisce per appropriarsi di consiglieri”.




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