E' una dura reazione, quella del Presidente della Fondazione San Marino al mancato accoglimento della procedura d'urgenza per la patrimonializzazione della Cassa di Risparmio. Per Masi nasconde la volontà, da parte di alcuni, di portare avanti interessi personali e strumentalizzazioni politiche.
Quella bocciatura della procedura d'urgenza lo ha lasciato basito, soprattutto perchè è arrivata dopo un pronunciamento unanime dell'assemblea parlamentare. Se prima la politica aveva mostrato la più ampia condivisione sul progetto di rafforzamento patrimoniale, e sul percorso indicato dal Governo; pochi giorni dopo si è ricreduta non accettando di porre al voto l'intervento economico dello Stato, nel più breve tempo possibile.
Un braccio di ferro politico, a sentire Masi, che avrebbe contrapposto correnti di pensiero e, forse, visioni strategiche. Un incidente di percorso che non dovrebbe però avere conseguenze sulla scelta già indicata. Il voto urgente avrebbe fatto piacere alla Cassa, che spera di chiudere al più presto la partita del dopo Delta, sia sul fronte giudiziario che sul piano strettamente finanziario, ma il rinvio di qualche giorno non sembra preoccupare più di tanto. Del resto le recenti nomine ai vertici della banca, decise in osservanza anche alle richieste dell'esecutivo, a garanzia del finanziamento pubblico, lasciano intendere che nessuna sorpresa dovrebbe arrivare per il nulla osta definitivo del Consiglio Grande e Generale.
Nel video l'intervista a Tito Masi
Quella bocciatura della procedura d'urgenza lo ha lasciato basito, soprattutto perchè è arrivata dopo un pronunciamento unanime dell'assemblea parlamentare. Se prima la politica aveva mostrato la più ampia condivisione sul progetto di rafforzamento patrimoniale, e sul percorso indicato dal Governo; pochi giorni dopo si è ricreduta non accettando di porre al voto l'intervento economico dello Stato, nel più breve tempo possibile.
Un braccio di ferro politico, a sentire Masi, che avrebbe contrapposto correnti di pensiero e, forse, visioni strategiche. Un incidente di percorso che non dovrebbe però avere conseguenze sulla scelta già indicata. Il voto urgente avrebbe fatto piacere alla Cassa, che spera di chiudere al più presto la partita del dopo Delta, sia sul fronte giudiziario che sul piano strettamente finanziario, ma il rinvio di qualche giorno non sembra preoccupare più di tanto. Del resto le recenti nomine ai vertici della banca, decise in osservanza anche alle richieste dell'esecutivo, a garanzia del finanziamento pubblico, lasciano intendere che nessuna sorpresa dovrebbe arrivare per il nulla osta definitivo del Consiglio Grande e Generale.
Nel video l'intervista a Tito Masi
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