“Hola!”. Fra tanti anni, quando un giovane mi domanderà “come è stato il tuo esordio nel mondo della politica?” io gli risponderò con questa parola: il modo più semplice di salutare una persona, anche se questa è Luis Ayala, il segretario dell’Internazionale Socialista. Venerdì 19 ottobre infatti ho avuto la possibilità di intervistare, assieme ad alcuni giovani candidati del Partito dei Socialisti e dei Democratici, colui che rappresenta tutti i partiti Socialisti del mondo. Sebbene non fosse la prima volta che mi trovavo ad intervistare qualcuno, avendo già avuto esperienze sia giornalistiche che televisive, devo ammettere che la portata della persona che avevo davanti ha fatto vacillare in me la frase che mi ripetevo sempre: “pensa di parlare con il tuo migliore amico”. La ragione è semplice, mentre rispondeva alle nostre domande cresceva in me la sensazione di trovarmi non tanto alla presenza di una persona quanto di un movimento, di un ideale, di una fede: avevo davanti a me il socialismo nel mondo. La chiaccherata si è svolta tutta in un’aurea surreale, mentre Ayala rispondeva alle nostre domande si aveva la percezione di stare dentro a un libro di storia, con la differenza che i fatti narrati sui libri lui li aveva vissuti tutti in prima persona e le persone che nominava erano tutti suoi amici o compagni di mille battaglie. Ognuno di noi si era preparato con domande riguardanti la sua persona, la sua formazione e i suoi primi anni di militanza socialista, in Cile negli anni ’60; domande generali su come un movimento socialista può lavorare in questo periodo storico difficile sia a livello internazionale che sammarinese e domande sulla campagna elettorale appena cominciata. Per ognuna di queste il suo intervento è stato puntuale e illuminante. A un attento ascoltatore non sarà di certo sfuggito il fatto che spesso metteva in risalto l’importanza che hanno, per un movimento socialista, le politiche sociali e il welfare state, con particolare riferimento alla prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e di disagio delle persone, delle famiglie, la solidarietà in favore delle fasce deboli ed emarginate. Non ha mancato di fare riferimenti, talvolta tecnici, sulla situazione economica mondiale, dando gli spunti per un partito di matrice socialista, come il Partito dei Socialisti e dei Democratici, di battersi per tutti coloro ai quali la crisi ha tolto molto, dall’operaio al libero professionista, perché tutti sono stati toccati in un modo o nell’altro da questo periodo infausto. Sono state parole di enorme profondità e speranza, quelle pronunciate dal compagno Ayala, parole delle quali dobbiamo fare tesoro tutti noi candidati, non tanto per le prossime elezioni e per la carriera politica che, chi più chi meno, ognuno di noi farà; ma per la vita, perché prima di essere dei bravi politici dobbiamo essere delle brave persone. Senza togliere nulla al segretario Ayala, devo infine ammettere che il momento più emozionante della serata l’ho vissuto nel ricordo di Emma Rossi, per me punto di riferimento sia per il suo spessore politico che per la sua umanità.
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