Quale direzione per risolvere crisi ed emergenze, tra potenzialità e debolezze degli organismi internazionali. Il segretario agli Esteri Pasquale Valentini porta al Meeting la prospettiva di San Marino. L'ambito multilaterale quale contesto per dare risposta alle crisi sempre più globali resta indispensabile, soprattutto per uno Stato come San Marino, che dal far parte di tali organismi può vedere garanzie, oltre che responsabilità. Ma dall'altro lato mette in evidenza la percezione crescente di un indebolimento nella capacità di intervento di strutture che, come l'ONU, andrebbero ripensate. Fissa il punto di riferimento, che resta quello del rispetto dei diritti umani, come concetto originario per l'ONU e per gli Stati membri e come precondizione al dialogo. Ma ne rimarca anche i limiti. Uno scenario mondiale mutato con il rischio per l'ONU di non riuscire a rispecchiarlo, citando la rappresentanza, quasi assente, del continente africano. Governance globale da rivedere per una crisi degli organismi internazionali che – dice - “va di pari passo alla crisi della politica, chiedendo proprio alla politica un nuovo impegno, per essere all'altezza delle emergenze che stiamo vivendo. Poi l'appello: valorizzare le esperienze di sostegno e di solidarietà esistenti e che stanno già favorendo soluzioni alla crisi.
Dal segretario generale della Fondazione AVSI, Gianpaolo Silvestri, arrivano le testimonianze concrete di come si possa rispondere alla crisi nei paesi dove l'ong è attiva, dalla Siria al Sud Sudan.
Una medesima chiave di lettura da Monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all'ONU di Ginevra: “Davanti alle incertezze e alla inefficacia delle Nazioni Unite si stanno rafforzando strutture regionali per rispondere con più immediatezza ai problemi dei singoli territori. Come esempio, il caos della Libia: per cui un'azione della Lega Araba potrebbe essere più funzionale. Ma non ci sarà soluzione – osserva – “senza la globalizzazione della solidarietà, senza che si ponga la creatività della persona al centro di ogni programmazione”.
Dal segretario generale della Fondazione AVSI, Gianpaolo Silvestri, arrivano le testimonianze concrete di come si possa rispondere alla crisi nei paesi dove l'ong è attiva, dalla Siria al Sud Sudan.
Una medesima chiave di lettura da Monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all'ONU di Ginevra: “Davanti alle incertezze e alla inefficacia delle Nazioni Unite si stanno rafforzando strutture regionali per rispondere con più immediatezza ai problemi dei singoli territori. Come esempio, il caos della Libia: per cui un'azione della Lega Araba potrebbe essere più funzionale. Ma non ci sarà soluzione – osserva – “senza la globalizzazione della solidarietà, senza che si ponga la creatività della persona al centro di ogni programmazione”.
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