I Sindaci di San Leo e Coriano prendono le distanze dalla lettera dei 15 primi cittadini del Riminese che ieri esortavano, in sostanza, ad un allineamento tra le limitazioni italiane e quelle sammarinesi. Una questione che ha ormai varcato i confini regionali per finire in testate nazionali, come La Stampa, e internazionali, come il Telegraph.
“Mi dissocio” dai colleghi, dice oggi Leonardo Bindi, sindaco di San Leo. Per Bindi si tratta, in primis, di una questione tecnica e giuridica che non compete agli amministratori comunali. “San Marino – spiega – colloquia con lo Stato italiano e con tutti i suoi uffici sul territorio”. “Paradossale”, prosegue, che dei sindaci facciano una lettera di quel tipo. Alle voci critiche sulla missiva si aggiunge il sindaco di Coriano Domenica Spinelli che aggiunge: “I sindaci non devono e non possono tirare le orecchie a uno Stato sovrano. Ognuno deve svolgere le funzioni per le quali è stato eletto”. “Questa lettera – continua Spinelli – nasce solo perché San Marino ha emanato un decreto che non toglie speranza alle attività economiche”. Anche il sindaco di Riccione, Renata Tosi, ha espresso un parere negativo sull'iniziativa, come si legge sul Resto del Carlino.
È atteso un intervento del Governo sammarinese sul tema. Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini anticipa che saranno forniti “tutti gli elementi di chiarezza necessari”. “San Marino – sottolinea - si muove in funzione degli andamenti sanitari del territorio, con grandissima attenzione al rispetto delle situazioni a noi vicine”.