"Rigore, equità e crescita": sono queste le parole chiave del discorso con cui Mario Monti chiede la fiducia al Senato. Il presidente del Consiglio ammette che la missione del suo "governo di impegno nazionale" "non è semplicissima". Ma “se falliremo saremo tutti sottoposti a condizioni ben più dure”, spiega ai senatori impegnandosi ad assumersi "il compito di rinsaldare le relazioni civili e istituzionali fondandole sul senso dello Stato”. Il professore, applaudito da tutti tranne che dalla Lega chiusa in una "dura opposizione", annuncia la misure a cui metterà mano, tra cui l'Ici, il mercato del lavoro e la previdenza. Per il premier "l'esenzione dall'Ici delle prime case è un'anomalia italiana. Il sistema delle pensioni, poi, "va rivisto", ed "andrà superata l'impostazione di un mercato del lavoro dove alcuni hanno ampie tutele e altri sono privi di ogni assicurazione di base". Anche se bisognerà metter mano anche agli ammortizzatori sociali. Dunque, Monti si propone un'agenda prevalentemente economica; anche se promette "equità nei sacrifici" nel nome dell'Europa. Perchè, ammonisce, "se non resteremo uniti falliremo". Tranne che dalla Lega, che grida al ribaltone, tutti positivi i commenti al discorso di Monti, che questa sera incasserà la fiducia dell'Aula di palazzo Madama. Ma Berlusconi, che pure sosterrà il nuovo governo e smentisce un suo addio alla politica, pone paletti: "Il governo Monti durerà il tempo necessario per attuare le misure anticrisi; poi si tornerà subito al voto", ammonisce il Cavaliere che chiude alla patrimoniale e bolla l'Esecutivo tecnico come una "sospensione della democrazia".
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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