C’è un po’ di emozione, come in ogni matrimonio che si rispetti, ed e’ Valeria Ciavatta ad esprimerla durante il suo intervento. “Movimento biancazzurro confluisce in Alleanza Popolare, in quello che diviene un soggetto politico rinnovato da persone serie e competenti - dichiara Alberto Selva - pronte a dare il proprio disinteressato contributo in un nuovo governo che non potrà che essere di svolta”. Ripercorre poi i passi che hanno portato il suo Movimento a trovare l’intesa con Ap. “Ci ha colpito soprattutto la coerenza – dice – quale tratto distintivo della politica di Alleanza Popolare”.
Ad aprire l’incontro Roberto Giorgetti per il quale e’ fondamentale la dimensione etica quale parte integrante della forza politica che nasce. Un accenno all’unificazione tra socialisti e democratici, valutata positivamente, visto che “porta a una semplificazione del quadro politico con l’augurio che possa identificarsi in una vera azione riformista, con la creazione di un sistema dell’alternanza”. Poi parla del ruolo di Ap: “Non ci interessa un ruolo improntato al tatticismo, afferma il coordinatore, il nostro resta un movimento, aperto, ma difficilmente senza Alleanza Popolare ci sarà una reale politica di rinnovamento”. Sul palco si succedono poi i rappresentante dei due movimenti: a ciascuno il compito di affrontare uno dei temi chiave del documento finale. Stefano Palmieri parla di un modo nuovo e piu’ corretto di fare politica, poi fa una dura requisitoria su regalie e sprechi pubblici. Ezio Bollini denuncia la spregiudicata politica di gestione del territorio, con un lungo elenco di battaglie portate avanti da Ap in passato. Passa in rassegna i progetti per il futuro: salvaguardare le aree verdi, eliminare l’inquinamento, migliorare la viabilità e operare per riaggregare l’edificato urbano.
Valeria Ciavatta interviene sulle riforme istituzionali, sugli obiettivi di idealità e concretezza che devono tradursi in democrazia e progetti. “E’ necessaria una carta costituzionale – dice - per arrivare ad uno stato di diritto”. “Il progetto economico di movimento biancazzurro – spiega Remo Raimondi - che confluisce in Ap parte dal presupposto di un nuovo metodo: organicità della proposta con obiettivi strategici di lungo periodo”. Nel merito due gli obiettivi: le riforme e i nuovi progetti. Mario Venturini, in chiusura, tocca il tema sanità e stato sociale: “non possiamo perdere le importanti conquiste del passato, lo stato sociale è una conquista, ma il pericolo c’e’ – ammette Venturini – e il ridimensionamento delle politiche sociali può essere una tentazione'. Di seguito il dibattito, che si e’ concluso con gli interventi di Marco Reggini e Tito Masi a sancire la nascita di quello che si presenta come un grande partito per i valori.
Ad aprire l’incontro Roberto Giorgetti per il quale e’ fondamentale la dimensione etica quale parte integrante della forza politica che nasce. Un accenno all’unificazione tra socialisti e democratici, valutata positivamente, visto che “porta a una semplificazione del quadro politico con l’augurio che possa identificarsi in una vera azione riformista, con la creazione di un sistema dell’alternanza”. Poi parla del ruolo di Ap: “Non ci interessa un ruolo improntato al tatticismo, afferma il coordinatore, il nostro resta un movimento, aperto, ma difficilmente senza Alleanza Popolare ci sarà una reale politica di rinnovamento”. Sul palco si succedono poi i rappresentante dei due movimenti: a ciascuno il compito di affrontare uno dei temi chiave del documento finale. Stefano Palmieri parla di un modo nuovo e piu’ corretto di fare politica, poi fa una dura requisitoria su regalie e sprechi pubblici. Ezio Bollini denuncia la spregiudicata politica di gestione del territorio, con un lungo elenco di battaglie portate avanti da Ap in passato. Passa in rassegna i progetti per il futuro: salvaguardare le aree verdi, eliminare l’inquinamento, migliorare la viabilità e operare per riaggregare l’edificato urbano.
Valeria Ciavatta interviene sulle riforme istituzionali, sugli obiettivi di idealità e concretezza che devono tradursi in democrazia e progetti. “E’ necessaria una carta costituzionale – dice - per arrivare ad uno stato di diritto”. “Il progetto economico di movimento biancazzurro – spiega Remo Raimondi - che confluisce in Ap parte dal presupposto di un nuovo metodo: organicità della proposta con obiettivi strategici di lungo periodo”. Nel merito due gli obiettivi: le riforme e i nuovi progetti. Mario Venturini, in chiusura, tocca il tema sanità e stato sociale: “non possiamo perdere le importanti conquiste del passato, lo stato sociale è una conquista, ma il pericolo c’e’ – ammette Venturini – e il ridimensionamento delle politiche sociali può essere una tentazione'. Di seguito il dibattito, che si e’ concluso con gli interventi di Marco Reggini e Tito Masi a sancire la nascita di quello che si presenta come un grande partito per i valori.
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