Il movimento RETE ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno preso parte al grande sciopero organizzato oggi dalla CSU.
Crediamo che sia il cuore dell'espressione democratica far sentire alla classe politica, e al governo in primis, che la popolazione non esiste solamente per pochi mesi quando servono i suoi voti, ma è parte integrante e guida dell'operato dei governi del paese.
La grande quantità di persone accorse, lavoratori, pensionati e giovani, ha dato grande dimostrazione di civiltà: più di 5.000 persone in una piazza, sconfortate dalla precisa volontà del governo di procedere sordo alle richieste della popolazione, stanche e arrabbiate, avrebbero potuto facilmente sfociare in atteggiamenti e azioni al limite dell'accettabile.
Invece, checché se ne dica, l'atteggiamento della folla del 24 settembre -data che rimarrà nella storia sociale di questo paese- ha dimostrato grande maturità.
Certamente più maturità di chi, trincerato dietro le mura di palazzo, come nulla fosse ha continuato nella lettura ed approvazione dell'articolato della legge sulle libere professioni mediche, impedendo il confronto (in seguito all'affermazione del Segretario Mussoni, che in più di due ore non ha dato risposte alle domande del nostro movimento, secondo cui la maggioranza era stanca delle nostre domande, due consiglieri di RETE hanno abbandonato l'aula anticipatamente, unendosi ai manifestanti).
Ci sono stati fischi, grida, lanci di acqua... certo, del resto non si può immaginare che una piazza così colma possa mantenere un contegno ineccepibile.
Crediamo però che il segnale dato dai manifestanti sia stato importantissimo: come abbiamo chiesto alla CSU durante l'incontro tenuto a palazzo, speriamo che questa manifestazione sia la prima di una lunga serie. Come diciamo da tempo, un governo non può non tenere conto delle richieste della popolazione che è chiamato a governare.
Invitiamo quindi tutti a partecipare nuovamente in massa alla manifestazione “Vedo, sento, parlo, partecipo”, che si terrà giovedì 26 alle ore 18.30, sempre in piazza della Libertà, organizzata da cittadini sammarinesi contro la logica implicita nei provvedimenti del governo secondo cui a pagare debbano essere sempre i soliti.
Su questa strada riusciremo a cambiare radicalmente la riforma IGR, l'IFP, le variazioni di bilancio!
Ora non si tratta più di ottenere qualche piccola miglioria. Ora si tratta di cambiare radicalmente la filosofia alla base di questi provvedimenti, e andare da subito a prendere i soldi laddove sono, dagli evasori, da chi elude, tagliando immediatamente tutte le spese superflue.
Crediamo che sia il cuore dell'espressione democratica far sentire alla classe politica, e al governo in primis, che la popolazione non esiste solamente per pochi mesi quando servono i suoi voti, ma è parte integrante e guida dell'operato dei governi del paese.
La grande quantità di persone accorse, lavoratori, pensionati e giovani, ha dato grande dimostrazione di civiltà: più di 5.000 persone in una piazza, sconfortate dalla precisa volontà del governo di procedere sordo alle richieste della popolazione, stanche e arrabbiate, avrebbero potuto facilmente sfociare in atteggiamenti e azioni al limite dell'accettabile.
Invece, checché se ne dica, l'atteggiamento della folla del 24 settembre -data che rimarrà nella storia sociale di questo paese- ha dimostrato grande maturità.
Certamente più maturità di chi, trincerato dietro le mura di palazzo, come nulla fosse ha continuato nella lettura ed approvazione dell'articolato della legge sulle libere professioni mediche, impedendo il confronto (in seguito all'affermazione del Segretario Mussoni, che in più di due ore non ha dato risposte alle domande del nostro movimento, secondo cui la maggioranza era stanca delle nostre domande, due consiglieri di RETE hanno abbandonato l'aula anticipatamente, unendosi ai manifestanti).
Ci sono stati fischi, grida, lanci di acqua... certo, del resto non si può immaginare che una piazza così colma possa mantenere un contegno ineccepibile.
Crediamo però che il segnale dato dai manifestanti sia stato importantissimo: come abbiamo chiesto alla CSU durante l'incontro tenuto a palazzo, speriamo che questa manifestazione sia la prima di una lunga serie. Come diciamo da tempo, un governo non può non tenere conto delle richieste della popolazione che è chiamato a governare.
Invitiamo quindi tutti a partecipare nuovamente in massa alla manifestazione “Vedo, sento, parlo, partecipo”, che si terrà giovedì 26 alle ore 18.30, sempre in piazza della Libertà, organizzata da cittadini sammarinesi contro la logica implicita nei provvedimenti del governo secondo cui a pagare debbano essere sempre i soliti.
Su questa strada riusciremo a cambiare radicalmente la riforma IGR, l'IFP, le variazioni di bilancio!
Ora non si tratta più di ottenere qualche piccola miglioria. Ora si tratta di cambiare radicalmente la filosofia alla base di questi provvedimenti, e andare da subito a prendere i soldi laddove sono, dagli evasori, da chi elude, tagliando immediatamente tutte le spese superflue.
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