E così il percorso pubblico di RETE, il neonato movimento sammarinese per la trasparenza in politica, ha avuto inizio, venerdì scorso, presso l'anfiteatro del cinema Turismo, in una cornice suggestiva e ideale per incontrare la cittadinanza. RETE cercherà di evitare i canonici spazi utilizzati dalla politica, invitando la cittadinanza ad abitare luoghi pubblici come l'anfiteatro; per i prossimi incontri si sta pensando sia a cornici inusuali sia a quelle che "fanno discutere". Alta la partecipazione, circa un centinaio di curiosi, stimolati al dibattito. Non è infatti intenzione del movimento limitarsi alla trasmissione di messaggi dall'alto per un pubblico passivo; ciò che ci interessa è creare opinioni, discutere e confrontarci su differenti tematiche dal vivo, sul momento, esaminare e cogliere prospettive provenienti dal basso. Nella serata, gestita da sei dei promotori di RETE, il movimento si è presentato coi suoi princìpi cardine, le proprie regole che impongono uno stile politico trasparente e invitano chiunque non abbia a cuore il paese, la politica e la vita di tutti gli abitanti, e a chi pensa esclusivamente alla carriera politica e ai propri interessi economici, a starsene ben lontani dal movimento. RETE si è presentata così com'è, senza colletti bianchi né tailleur, senza fronzoli né demagogie, con una sana genuinità di cui il paese ha bisogno. Pubblico impiego, malavita, tutela ambientale e nuove tecnologie, diritti civili, diritti dell'infanzia, politiche sociali e giovanili, alcuni degli argomenti trattati, su cui, RETE, ha già elaborato un cospicuo, e realizzabile, pacchetto di proposte. Presenti anche i promotori del referendum Massimo 15 per fermare a quindici anni la durata massima complessiva degli incarichi consiliari. Niente di più condivisibile per RETE, che nel suo programma ne propone addirittura tredici.
Riproduzione riservata ©