"Nell'esprimere grande soddisfazione per la conclusione dell'iter legislativo della legge di riforma del Catasto, da molti anni attesa e da tanti sollecitata, desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con professionalità e dedizione per il conseguimento dell'obiettivo. E' stato un lavoro di squadra, in modo particolare tra la Segreteria di Stato Territorio e Ambiente e l'Ufficio competente. Una riforma avviata dal mio predecessore, Matteo Fiorini, che sin dall'inizio ha impostato il lavoro sulla base della più ampia condivisione e partecipazione di tutti coloro che erano disposti ad offrire il loro contributo, proprio per la grande valenza dello strumento ed il suo impatto sulla collettività. E sono grata anche a tutte quelle forze politiche, anche di opposizione, che in maniera costruttiva hanno offerto un valido ausilio al varo della nuova normativa.
Partendo dall'obiettivo di rendere più moderna la nostra normativa sul Catasto, approntata alla fine degli anni ’40 del secolo scorso e modificata l'ultima volta nel 1981, la legge varata permetterà di avere una fotografia aggiornata del patrimonio immobiliare del Paese corrispondente ai tempi e alle mutate condizioni economiche, così come succede in tutti gli Stati avanzati. Tale strumento è un indispensabile supporto alla pianificazione territoriale, necessario ai fini estimativi, statistici e di mappatura della realtà anche ai fini del raggiungimento dell’equità nella stima di tale patrimonio.
Credo sia importante ribadire inoltre, per fugare voci artatamente diffuse, che il fine della riforma del Catasto non è stato e non è certamente quello di introdurre nuove tasse, bensì di gettare i presupposti per una applicazione più equa del sistema di tassazione vigente. Se fosse come dicono i detrattori (non molti, per fortuna!!!) nessuno Stato avrebbe modificato negli anni la normativa sul Catasto.
Gli effetti della riforma non saranno immediati ma si vedranno tra qualche anno, così come sarà necessaria l'adozione di tutta una serie di misure applicative per la quale garantisco sin d'ora la massima apertura, al fine di raggiungere il massimo livello di condivisione nella loro definizione".
comunicato stampa
Segreteria al Territorio
Partendo dall'obiettivo di rendere più moderna la nostra normativa sul Catasto, approntata alla fine degli anni ’40 del secolo scorso e modificata l'ultima volta nel 1981, la legge varata permetterà di avere una fotografia aggiornata del patrimonio immobiliare del Paese corrispondente ai tempi e alle mutate condizioni economiche, così come succede in tutti gli Stati avanzati. Tale strumento è un indispensabile supporto alla pianificazione territoriale, necessario ai fini estimativi, statistici e di mappatura della realtà anche ai fini del raggiungimento dell’equità nella stima di tale patrimonio.
Credo sia importante ribadire inoltre, per fugare voci artatamente diffuse, che il fine della riforma del Catasto non è stato e non è certamente quello di introdurre nuove tasse, bensì di gettare i presupposti per una applicazione più equa del sistema di tassazione vigente. Se fosse come dicono i detrattori (non molti, per fortuna!!!) nessuno Stato avrebbe modificato negli anni la normativa sul Catasto.
Gli effetti della riforma non saranno immediati ma si vedranno tra qualche anno, così come sarà necessaria l'adozione di tutta una serie di misure applicative per la quale garantisco sin d'ora la massima apertura, al fine di raggiungere il massimo livello di condivisione nella loro definizione".
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Segreteria al Territorio
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