Il neonato gruppo di coordinamento, varato dal governo straordinario, non convince Alleanza Popolare che non nasconde le sue forti perplessità per un organismo che a suo giudizio è illegittimo. Una cosa sono le sedi politiche di confronto, ben altra un organismo di fatto istituzionale, con una propria sede, un fondo di dotazione economica, 4 componenti, dei quali tre in distacco dal pubblico impiego. Così non va – dichiara AP che bolla il nuovo organismo come un mostro istituzionale, inutile e costoso. Roberto Giorgetti lo chiama “la cosa”. E’ curioso – afferma – che già si fosse identificato l’organismo, nominate le persone che lo avrebbero composto, prima ancora di sapere che cosa avesse dovuto fare”. “Forse – gli fa eco il capogruppo, Tito Masi – avevano problemi di equilibrio interno ai partiti e hanno accontentato gli esclusi attraverso questa soluzione. Non possono fare – aggiunge – questa confusione fra partiti e governo. Il compito di controllo spetta al Consiglio Grande e Generale. Non ci sembrano – dichiara Masi – metodi da governo straordinario”. Ap punta il dito anche sulla scelta del coordinatore, a suo parere tutt’altro che rispondente a logiche di rinnovamento e critica il Partito dei Democratici: “Ci sembrava – afferma Giorgetti – avessero a cuore oltre agli aspetti istituzionali, anche quelli che riguardavano la finanza pubblica. Il loro atteggiamento ci ha stupito”. Preoccupata per quella che ritiene un’invenzione che stravolge le regole democratiche e i rapporti fra le istituzioni, Ap accusa di superficialità ed arroganza il nuovo Governo. “Ci pare – affermano i suoi vertici – che sia partito con il piede sbagliato, e il riferimento – chiariscono - è al mancato accoglimento della commissione d’inchiesta sulla vicenda del lotto di Valdragone, la patente ritirata, la convenzione con la Giochi San Marino.
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