Al termine di un lungo e aspro dibattito sulla giustizia passa l'ordine del giorno della maggioranza. Bocciato quello dell'opposizione che nel frattempo annuncia una mozione di sfiducia al segretario Ugolini.
Nessuna tregua in aula, dunque, e le posizioni, dopo quasi due giorni interi di dibattito, restano distanti. L'ordine del giorno della maggioranza è stato approvato con 38 voti favorevoli, 16 contrari, un astenuto e un non votante. È articolato, sostanzialmente, in quattro punti: la presentazione quanto prima, da parte del segretario alla Giustizia, della riforma dell'ordinamento; l'avvio di una collaborazione con la Commissione di Venezia per ammodernare il sistema giudiziario; la celere nomina del magistrato dirigente del tribunale o di un dirigente, in caso di profilo esterno; la richiesta al Consiglio Giudiziario Plenario di una valutazione basata sull'applicazione della legge 1 2020, anche alla luce del parere espresso dal costituzionalista Baldassarre. Ed è proprio su quest'ultimo aspetto - che potrebbe comportare l'annullamento della nomina di tre magistrati - che l'opposizione ha espresso la sua netta contrarietà.
L'ordine del giorno di Libera e Repubblica Futura è stato, dunque, respinto con un esito quasi speculare a quello della maggioranza: 39 no, 16 sì, un non votante. Chiedeva l'istituzione di una commissione parlamentare paritaria ad hoc, per scrivere la riforma dell'ordinamento giudiziario e la cessazione nel frattempo di qualsiasi iniziativa sulla giustizia, così come richiesto dal commissario europeo dei diritti Umani. Libera ed Rf, all'esito del dibattito, hanno anche preannunciato la presentazione nei prossimi giorni di una mozione di sfiducia al Segretario di Stato Ugolini.
Il Consiglio ha anche nominato il sostituto di Iro Belluzzi che aveva presentato le dimissioni dalla commissione giustizia: gli subentra, sempre in quota Npr, il consigliere Matteo Rossi.