Nicola Ciavatta si dimette dal ruolo di segretario del Psd. "Una decisione sofferta e meditata" - dice. Dimissioni irrevocabili presentate ieri e che saranno discusse domani sera in Direzione, convocata dal presidente Matteo Rossi. Alla base della decisione di Ciavatta visioni divergenti sulle scelte da compiere e sul percorso intrapreso dal partito: “Il problema – spiega – è nato dalla mia richiesta di convocare l'assemblea congressuale riaffermando la necessità di riavvicinarsi alla base e di rinnovare la linea politica del partito”. Un passo dovuto per Ciavatta, al fine di reintegrare gli organismi e ristabilire la democrazia interna. “Non dimentichiamoci – ricorda - la scissione avvenuta ad aprile con l'addio dell'allora capogruppo Dalibor Riccardi e di parecchi membri di direzione”. Anche il dialogo aperto con il Ps dovrebbe rientrare nell'alveo di un percorso condiviso con la base, in assemblea congressuale.
Ciavatta parla infine di episodi di incomunicabilità diventati, via via, sempre più frequenti con diversi membri della segreteria. “E' giusto che ora il partito convochi l'assemblea congressuale – conclude - e trovi qualcuno disposto a guidarlo con modalità che ad oggi io non posso condividere”.
Ciavatta parla infine di episodi di incomunicabilità diventati, via via, sempre più frequenti con diversi membri della segreteria. “E' giusto che ora il partito convochi l'assemblea congressuale – conclude - e trovi qualcuno disposto a guidarlo con modalità che ad oggi io non posso condividere”.
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