Noi per la Repubblica dice no ad un Governo con Libera. Nessun passo indietro, quindi, rispetto alle dichiarazioni preliminari: “Da Libera solo slogan – attacca Alessandro Mancini – nessuna autocritica o presa di distanza dalla politica bancaria, estera e dagli interventi di Zafferani sull'occupazione. La loro lista – continua – è composta al 70% dalla maggioranza uscente”. Gian Nicola Berti riconosce a Civico10 di aver staccato la spina ad un “Governo in agonia” ma giudica incoerente l'aver inserito RF tra i possibili alleati. Accusa inoltre i Segretari di Libera di fare leva sul clientelismo con “134 nuove assunzioni nella pa in un solo mese”. Le colpe per Asset, Bcsm, giustizia e targhe nascono – afferma Gerardo Giovagnoli – da scelte politiche condivise. E chi ora si appella all'unità – fa notare – ha diviso il paese. Sulla giustizia ricorda poi la corrente interna, “sono i primi – commenta – a dare il segno di non essere uniti”. Guardando poi al programma elettorale in cui l'avversario cita un Governo di scopo, “ in quella emergenza – dice – ci hanno cacciati loro”. “ Non può risolvere i problemi chi li ha creati”, tuona Federico Pedini Amati, che non dimentica mancanze e passi falsi: “non c'è stato rilancio economico, il paese non cresce”. Guarda ai partiti che componevano la vecchia opposizione e invita i cittadini a dare fiducia alla lista “ che ha avuto il pregio – dice – di unire prima. Lo faremo – promette - anche dopo”.
Sentiamo Federico Pedini Amati