Un incontro pubblico informale, quasi una chiacchierata fra amici. Il dibattito doveva focalizzarsi sul triennio di Governo. Alla fine si è parlato soprattutto della legge di bilancio appena approvata. Al di là dei contenuti, Noi Sammarinesi ha voluto mettere l’accento sul perché di certe scelte. Partendo da una premessa: l’eredità del Patto è stata pesante. “Abbiano lavorato in emergenza” – spiegano - “ci siamo ritrovati alla guida di un paese espulso dal contesto internazionale.” La memoria corre al 4 febbraio del 2009, quando il Patto - insediato da pochi mesi – deve risolvere in extremis il blocco del sistema di pagamenti con l’Italia. “Da lì - dichiara Gian Nicola Berti - abbiamo dovuto risalire la china”. La lista civica punta il dito contro i precedenti governi: “o hanno nascosto tutto ai cittadini o non hanno capito cosa stava succedendo”. Difficile ricostruire un’immagine, invertire agli occhi del mondo la percezione negativa. Il momento è critico, le scelte sono complesse. Oggi l’unica possibilità per distribuire equamente il prelievo fiscale – spiegano Noi Sammarinesi - è intervenire sul patrimonio immobiliare. Chi più ha, più paga. Ed in futuro occorre agire su un sistema tributario non equo. Tradotto: chi non paga deve pagare. La patrimoniale – è stato detto - non vuole coprire un debito ma evitare che lo Stato si indebiti, per non fare la fine dell’Italia.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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