Le ultime vicende bancarie infiammano il dibattito politico. Ad Ap - che aveva insinuato “interessi di parte” nella richiesta di fare chiarezza avanzata da DdC e Psrs - rispondono i Democratici di Centro che in un comunicato tornano a ribadire le ragioni che hanno suscitato il loro interessamento alla vicenda: le sorti di Banca Centrale, quelle di centinaia di lavoratori, le presunte violazioni della normativa antiriciclaggio denunciate da Fantini. I DdC manifestano sconcerto per l’attacco ai partiti di opposizione di Ap e rilanciano puntando il dito sul Presidente della Fondazione San Marino che già un mese fa avrebbe approfittato di una intervista sul giornale del movimento politico di cui è dirigente per delineare prospettive e scenari del settore bancario sammarinese, facendo in questo modo emergere tutta l’inconciliabilità del doppio ruolo di membro dell’esecutivo e di Presidenze di una Fondazione bancaria. “Possiamo capire che stiamo rompendo le uova nel paniere di Ap - rincara il Psrs - ma l’intervento di ieri era talmente sfacciato e strumentale da esigere una risposta senza tanti giri di parole". I Socialisti Riformisti dichiarano di non essere avversari di istituti bancari sammarinesi ma di chiedere trasparenza e chiarezza per impedire ad un certo gruppo che "persegue interessi particolari a danno dello Stato e del sistema bancario di operare nell'ombra e di rimestare nel torbido". Critica poi Ap, che ha sempre vantato trasparenza e legalità, negandole nei fatti concreti e ora mostra i denti contro coloro che chiedono chiarimenti sulle improvvise, miracolistiche disponibilità finanziarie della Cassa di Risparmio.
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