Sono 38, in totale, i paesi che l’OCSE ha collocato nella cosiddetta “lista grigia” consegnata al G20 di Londra. E’ una sorta di purgatorio nel quale gli esperti europei hanno collocato quei paesi che pur essendosi impegnati a rispettare gli standard fiscali internazionali, ancora non li hanno sostanzialmente applicati. Si va dalle Bahamas alla Svizzera, da Monaco a San Marino, passando per Belgio, Austria Lussemburgo, e così via, includendo tutti quegli Stati che hanno sottoscritto impegni precisi con l’OCSE. I più recenti portano la data del 2009, e sono i più, i più datati risalgono al 2000, e fra questi c’è la Repubblica del Titano.
Con una lettera inviata ad Angel Gurrìa, Segretario Generale dell’OCSE, San Marino si è ulteriormente impegnato per adottare lo standard OCSE 2005 per l’assistenza amministrativa in materia fiscale, in conformità all’articolo 26, che tratta dello scambio di informazioni, “nell’ambito – ha spiegato la Repubblica – di convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali che verranno negoziate”.
Sergio Barducci
Con una lettera inviata ad Angel Gurrìa, Segretario Generale dell’OCSE, San Marino si è ulteriormente impegnato per adottare lo standard OCSE 2005 per l’assistenza amministrativa in materia fiscale, in conformità all’articolo 26, che tratta dello scambio di informazioni, “nell’ambito – ha spiegato la Repubblica – di convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali che verranno negoziate”.
Sergio Barducci
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