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Npr, verso la resa dei conti. Belluzzi, "consapevole del prezzo politico che dovrò pagare"

Diversi compagni di lista si dicono contrari al suo passo indietro dalla Commissione Giustizia, chiedono piuttosto una scelta di campo. Berti, "non mi piacciono falsità e strumentalizzazioni"

di Monica Fabbri
15 lug 2020

Sono consapevole del prezzo politico che forse dovrò pagare, ma credo ne sarà valsa la pena”. Così Iro Belluzzi, all'indomani del voto in Consiglio Giudiziario Plenario che ha provocato un vero e proprio terremoto nella lista e in maggioranza. E a proposito del prezzo politico, si parla di un suo possibile passo indietro dalla Commissione Giustizia, anche se in diversi, in NPR, si dicono fermamente contrari, dato che si aspettano, a questo punto, una scelta di campo. Chiedono cioè coerenza, se stia o meno con la maggioranza. Ieri la direzione congiunta di Psd e Movimento Democratico, mentre il PS si riuniva nella propria sede. Nuovo confronto, oggi, in via Rovellino mentre questa sera la resa dei conti in NPR, che riunirà Gruppo Consiliare e Segretari di Stato in un clima che si presume pesante. Sarà chiamato a dare risposte lo stesso PSD, di cui Belluzzi è membro. Una verifica ritenuta quanto mai opportuna.

Tanti gli aspetti da chiarire. Belluzzi, dal canto suo, ha già difeso in una lettera la sua posizione. “Alla luce dell'ordine del giorno – scrive - si sarebbero discusse questioni cui sarebbero conseguite, verosimilmente, scelte in aperta contraddizione con il dibattito parlamentare sulla riforma dell'ordinamento giudiziario”. Fa poi riferimento a decisioni del Consiglio Grande e Generale, ricordando che nel corso dell'approvazione della legge di bilancio, l'aula aveva fatto ritirare un emendamento che avrebbe inciso sulle deliberazioni del Consiglio Giudiziario Plenario da una certa data in poi, travolgendo le nomine di 2 giudici, di un commissario della legge e del dirigente del tribunale. “Nella sostanza però, quell'emendamento ritirato è stato riproposto – spiega - nel Consiglio Giudiziario Plenario. Questo mi ha fatto pensare che ci sono decisioni prese al di fuori del parlamento”. Non rinnega nulla delle battaglie passate, né delle scelte fatte, e afferma di trovarsi ancora strettamente collegato alla maggioranza.

Tagliente Gian Nicola Berti: Belluzzi è un uomo libero che prende le sue decisioni, ma non mi piacciono le strumentalizzazioni né le falsità. Poi, più nel merito: “abbiamo tutta una serie di atti illegittimi, come la nomina di Guzzetta e di altri giudici, adottati con procedure contrarie alle leggi vigenti all'epoca. Nessuno – afferma - può deciderne la validità, né la politica né i giudici perché la legge non è stata rispettata. Oggi si è ricomposto un Consiglio Giudiziario costituto nel rispetto della legge, e per quello che mi risulta è stato chiesto se si voleva salvare la nomina degli uditori commissariali, nomine che erano state adottate all'unanimità e che nessuno all'epoca aveva contestato. Ci limitiamo a prendere atto che per la votazione del Consiglio giudiziario anche queste nomine non sono state sanate”. Una situazione che ritiene paradossale, considerando che la richiesta di riconferma era un atto per salvare la funzionalità del tribunale.


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